venerdì 22 giugno 2012

Margherita Guidacci

MARGHERITA GUIDACCI (1921-1992)
Nacque a Firenze, figlia unica di genitori toscani, perse giovanissima la sua famiglia, a causa di una malattia.
La sua infanzia estremamente solitaria, influenzò fortemente il suo carattere, incline all'introspezione e alla creatività.
Margherita passò molte estati in una piccola cittadina, nella regione del Mugello, i cui ricordi di passeggiate tra le amate colline ed i paesaggi toscani, furono un'infinita fonte di ispirazione nella sua poesia.
Accompagnata nelle sue escursioni, dal cugino Nicola Lisi, noto per il suo stile limpido, fu intensamente influenzata, da quest'ultimo, nella sua poetica, che ella definì "come un canto di uccelli".
Contrariamente alla voga del periodo, che vedeva l'affermarsi dell'ermetismo di Ungaretti, la Guidacci rimase sempre originale nei suoi scritti.
Dopo aver frequentato il liceo Classico Michelangelo, a Firenze, si iscrisse all'Università di Firenze, dove si laureò in Letteratura Italiana, con una tesi proprio su Ungaretti, le opere del quale comparò alle sue, sottolineando le differenze stilistiche.
Si specializzò, quindi, in Letteratura Inglese ed Americana, e tradusse le opere di John Donne e le poesie di Emily Dickinson.
Nel 1945, iniziò ad insegnare Letteratura Inglese ed Americana nei licei pubblici, per poi passare all'Università di Macerata ed, in fine, all'Università Maria Assunta in Vaticano.
Visse per il resto dei suoi giorni a Roma, dove si spense nel giugno del 1992 (dalla rete).

All'ipotetico lettore

Ho messo la mia anima fra le tue mani.
Curvale a nido. Essa non vuole altro
che riposare in te.
Ma schiudile se un giorno
la sentirai fuggire. Fa' che siano
allora come foglie e come vento,
assecondando il suo volo.
E sappi che l'affetto nell'addio
non è minore che nell'incontro. Rimane
uguale e sarà eterno. Ma diverse
sono talvolta le vie da percorrere
in obbedienza al destino.

Margherita Guidacci








sfiora, chi legge, pagine
a volte dure e taglienti
a volte delicate e sole
come solo chi scrive,
solo chi dentro di sè
geme con umido ardore... 

2 commenti:

  1. E il mio destino è uguale al tuo
    che vivi errando nel vento che un giorno ti fu madre,
    madre di amori,
    dove sparsi nell'aria di un tiepido mattino
    nascono sconoscuti desideri.....
    "poesieinsmalto"
    P.s. La poesia è stupenda!!!!!!

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