venerdì 6 aprile 2012

Venerdi Santo

L’uovo (che è simbolo della nascita, della perfezione, della nuova vita) entra, durante la Pasqua, in tantissime preparazioni.
Si perpetua così, anche a tavola, il fascino della vita che si rinnova.
Una tradizione, nel giorno di Pasqua, è quella di fare colazione con l'uovo sodo, ma che sia quello rigorosamente fresco, deposto dalle galline il venerdì santo; vengono sbucciate e presentate intere o tagliate a metà in senso longitudivale, con una foglia di ulivo, che doveva essere rigorosamente  benedetto la Domenica delle palme, infilata nell'albume.
le uova erani sode sul serio, talmente dure che quasi il tuorlo diventava verdastro-
Ricordo che da bimbo vedevo mia nonna preparare le uova con amore ed attenzione e dividerle il giorno di Pasqua tra tutti quelli che entravano nella sua casa...il più grosso lo dava a me e, talvolta, riuscivo ad avere anche un goccio di vino che lei mi dava di nascosto dai miei genitori.



Venerdi Santo

Venerdì Santo, prima di sera, c'era l'odore di primavera;
Venerdì Santo, le chiese aperte mostrano in viola che Cristo è morto;
Venerdì Santo, piene d'incenso sono le vecchie strade del centro
o forse è polvere che in primavera sembra bruciare come la cera.
Venerdì Santo, stanchi di gente, siamo in un buio fatto di niente
Venerdì Santo, anche l'amore sembra languore di penitenza
Venerdì Santo, muore il Signore, tu muori amore fra le mie braccia,
poi viene sera resta soltanto dolce un ricordo: Venerdì Santo...
Venerdì Santo, prima di sera, c'era l'odore di primavera;
Venerdì Santo, le chiese aperte mostrano in viola che Cristo è morto;
Venerdì Santo, piene d'incenso sono le vecchie strade del centro
o forse è polvere che in primavera sembra bruciare come la cera.
Venerdì Santo, stanchi di gente, siamo in un buio fatto di niente
Venerdì Santo, anche l'amore sembra languore di penitenza
Venerdì Santo, muore il Signore, tu muori amore fra le mie braccia,
poi viene sera resta soltanto dolce un ricordo: Venerdì Santo...
Venerdì Santo, prima di sera, c'era l'odore di primavera;
Venerdì Santo, le chiese aperte mostrano in viola che Cristo è morto;
Venerdì Santo, piene d'incenso sono le vecchie strade del centro
o forse è polvere che in primavera sembra bruciare come la cera.
Venerdì Santo, stanchi di gente, siamo in un buio fatto di niente
Venerdì Santo, anche l'amore sembra languore di penitenza
Venerdì Santo, muore il Signore, tu muori amore fra le mie braccia,
poi viene sera resta soltanto dolce un ricordo: Venerdì Santo...
Venerdì Santo, prima di sera, c'era l'odore di primavera;
Venerdì Santo, le chiese aperte mostrano in viola che Cristo è morto;
Venerdì Santo, piene d'incenso sono le vecchie strade del centro
o forse è polvere che in primavera sembra bruciare come la cera.
Venerdì Santo, stanchi di gente, siamo in un buio fatto di niente
Venerdì Santo, anche l'amore sembra languore di penitenza
Venerdì Santo, muore il Signore, tu muori amore fra le mie braccia,
poi viene sera resta soltanto dolce un ricordo: Venerdì Santo...

Francesco Guccini

2 commenti:

  1. Nel buio ancora la tua voce.
    suono smorzato dal vento cupo della notte,
    non tue parole dopo l'abbamdono al Padre
    e il donarsi alla madre tramite il fratello.
    Come giovane pianta
    all'apice del mondo,
    semza fronde ne rami........
    "poesiainsmalto"

    RispondiElimina
  2. Annamaria,

    il silenzio parla la notte.

    Gujil

    RispondiElimina