martedì 19 luglio 2011

Octavio Paz


Nacque e morì a Città del Messico (31 marzo 1914 - 19 aprile 1998). Pubblicò i suoi primi poemi nel diario El Nacional e nella rivista Barandal quando aveva 17 anni.
La sua prima pubblicazione in forma di "plaquette" fu Luna silvestre (1933), titolo cui seguì Non passeranno ! (1936), Radice dell'uomo e Sotto la tua chiara ombra e altri poemi sulla Spagna (1937), Fra la pietra ed il fiore (1941); vari dei poemi anteriori raccolti in Alla orilla del mondo (1942).
Fondatore delle riviste letterarie Barandal (1931-1932) e Taller (1938-1941), fu anche editore responsabile di Quaderni del Valle di Messico (1933-1934) e il Figlio Prodigo (1943-1946).
Verso 1935 conobbe e fece amicizia con i poeti del grupo "Contemporáneos". Nel 1937 viaggiò a Valencia per partecipare al II Congresso di Scrittori Antifascisti. Ritornato in Messico partecipò alla fondazione di El Popular, giornale della sinistra messicana; dopo la firma del patto germano sovietico, decise di abbandonarlo. Nel 1942 conobbe Victor Serge, Benjamin Péret e Jean Malaquais, intellettuali che esercitarono un'influenza dissidente nell'evoluzione delle sue idee politiche.
Poco prima di andare negli Stati Uniti, grazie a una borsa di studio Guggenheim, prima della sua prima uscita prolungata, pubblicò in Messico la prima selezione della sua poesia sotto il titolo Ai confini del mondo, una sorte di principio e fine poetico. A San Francisco e dopo a New York si tuffò nella poesia del modernismo anglo americano (1943-1945). Nel frattempo entrò nel Servizio Estero Messicano (1944) e compì missioni diplomatiche negli Stati Uniti (1944-1945) e Francia (1945-1951).
Grazie alla intermediazioni di Alfonso Reyes, nel 1949 pubblicò Libertà sotto parola, considerato dallo stesso Paz il suo "vero primo libro". Nello stesso periodo pubblicò il suo conosciuto ensayo sui messicani: Il labirinto della solitudine (1959) e il libro di poemi in prosa con "contagio" surrealista: Aquila o sole ? (1951).
Dopo un periodo itinerante tra New Delhi, Tokio e Ginevra (1952-1953) al servizio del ministero d'affari esteri, Paz ritornò in Messico per scrivere un essai su l'esperienza e le rivelazioni poetiche, intitolato più tardi L'arco e la Lira (1956). Nel 1954 pubblicò semi per un inno. Prende parte nell'avventura teatrale Poesia in Alta Voce iniziata nel 1956, accanto tra altri a Juan José Arreola, Juan Soriano, Elena Garro e Leonora Carrington. Di questo periodo è l'opera drammatica La figlia di Rappaccini (1956). È nominato direttore degli Organismi Internazionali del Servizio Estero Messicano (1956). Pubblicò il suo gran poema Petra di sole (1957) e i libri di poesia La stazione violenta (1958) e Libertà sotto parola: opera poetica 1935-1937 (1960), Salamandra (1962), e il libro d'essai Le pere dell'olmo (1957) in cui è incluso il leggendario studio Poesia di solitudine e poesia di comunione.
Ambasciatore in India negli anni 1962-1968, pubblicò i suoi libri di poesia con influenza orientale: Vento intero (1965), Bianco (1967), Dischi visuali (1968), Ladera est (1969). Nel 1969 pubblicò le sue riflessioni sui poeti López Velarde, Darío, Pessoa e Cernuda nel volume Cuadrivio, nonché i libri d'essai: I segni in rotazione (1965), Porte al campo (1966), Claude Lévi-Strauss o il nuovo festino di Esopo, Corrente alterna (1967), Marcel Duchamp o il castello della purezza (1968) e Coniuizioni e Disgiunzioni (1969), importante revisione degli usi e abitudini in Oriente e Occidente. Sposò Marie José Tramini.
Nel 1968 diede le dimissioni per la repressione del governo messicano agli studenti a Tlatelolco. Viaggiò in Inghilterra diventando professore invitato dalla Università di Cambirdge (1979-1971). Pubblicò il suo essai Postdata (1970) che contiene la sua revisione del 68 messicano a traverso di Olimpiade e Tlatelolco e Critica della piramide, e i libri di poesia Topoemas (1971) e Renga (1972).
Nella decade dei settanta ottiene una serie di riconoscimenti internazionali tra cui il Premio del Festival di Poesia di Flandes (1972), il Premio Gerusalemme di Letteratura (1977) e la Gran Aquila d'Oro del Festival Internazionale del (Nizza, 1979). A questo periodo appartengono i libri d'essai Il segno e lo scarabocchio (1973), I figli del limo : dal romanticismo alla avanguardia (1974) e il volume dove raccoglie tutte le sue traduzioni di poemi dall'inglese, francese, portoghese, svedese, cinese e giapponese: Versioni e diversioni (1974). Di 1974 è La scimmia grammatica, sorte d'essai, poesia e ante romanzo dove i sentieri della creazione si riconciliano in una lucida riflessione sul linguaggio, i corpi e il risplendere amoroso. Nel 1974 pubblica il libro di poesia Passato in chiaro sorte d'itinerario biografico e poetico, e nel 1976 Vuelta, che include il poema Notturno di San Ildefonso. Del 1978 è il volume L'ogro filantropico : storia e politica 1971-1978, e del 1979 le sue riflessioni sulla letteratura e la poesia portano il titolo Immediazioni.
I premi, riconoscimenti, dottorati Honoris Causa si accumulano; da notare il Premio Miguel di Cervantes (1982), il Premio Alexis di Tocqueville (1989), il Premio Nobel di Letteratura (1990), il Premio Principe di Asturias e la Gran Croce della Legione d'Onore di Francia (1994).
A partire del 1991 Octavio Paz diresse in Spagna e dopo in Messico, l'edizione delle sue Opere complete, magno progetto di 15 volumi tuttora in corso di pubblicazione. Per desiderio del poeta, il tomo 12, che include gli ultimi poemi non raccolti nel libro si pubblicarà al finale della collezione.
Il 17 dicembre 1997, poco mesi prima della sua morte, Octavio Paz presidiò la cerimonia d'apertura della Fondazione che porta il suo nome (dalla rete).


Scritto con inchiostro verde

L'inchiostro verde crea giardini, selve, prati,
fogliami dove cantano le lettere,
parole che son alberi,
frasi che son verdi costellazioni.

Lascia che le parole mie scendano e ti ricoprano
come una pioggia di foglie su un campo di neve,
come la statua l'edera,
come l'inchiostro questo foglio.
Braccia, cintura, collo, seno,
la fronte pura come il mare,
la nuca di bosco in autunno,
i denti che mordono un filo d'erba.

Segni verdi costellano il tuo corpo
come il corpo dell'albero le gemme.
Non t'importi di tante piccole cicatrici luminose:
guarda il cielo e il suo verde tatuaggio di stelle.

Octavio Paz


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