martedì 2 febbraio 2010

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FORTUNALE

Alghe salmastre, sbattute
in astratti disegni,
sensuali ricami su antiche sabbie
mai più calpestate aride muoiono.

"Io... ho dentro il fragore
del mare in tempesta,
di quando lo scoglio bagnato
si staglia infreddolito eterno
e onde irritate frustano cielo
di nuvole basse ed implose.
Stallo di un albatro
in volo radente
di vento, accecato;
sorrido, forse sogghigno
incidentale ricorso, ripenso"
Conchiglie insabbiate, sbeccate
in deturpanti fregi,
pietose incisioni su inutili rabbie
collezioni sgradite insolenti insorgono.

"Io... ho dentro l'umore
del fumo che impesta,
di quando lo spazio arginato
si ritrae impalpabile inferno
e fili sottili si avvolgono a velo
di forme svariate e suontuose.
Frantumi di un vetro
in riflesso dolente
di specchio, spezzato;
sogghigno, forse sorrido
inaffidabile scorso, ripenso "

Anonimo del XX° Secolo
frammenti ritrovati
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