CAPITOLO IV°
- Ben arrivato ragazzo.
Ce ne hai messo del tempo. - disse il vecchio Noretex rivolgendosi a Gujil.
Questi, con ancora le mani serrate a trattenere la spada vibrante del tremendo contraccolpo provocato dall'urto contro la catena, non sapeva capacitarsi dell'accaduto.
- ma ... com'è possibile ...? - balbettò con un filo di voce senza mascherare l'enorme stupore e la paura che si erano destati in lui - Tu ... tu sei quel vecchio di ieri ..! - continuò in un'esclamazione rivolta al suo interlocutore.
- Beh, beh, vecchio ..., figliolo non esageriamo.
Direi non più giovane se mi trovassi io al tuo posto.
Questa gioventù non sa più neanche cosa sia il rispetto.
A voi tutto è dovuto e basta!
E metti via quella spada ragazzo, le armi hanno il potere di mettermi in agitazione.
- Cosa ci faccio qui ? E ... dov'è finito Mizaurio?
Se tu gli hai fatto del male io ... - urlò Gujil mostrando al vecchio la spada con fare minaccioso.
- Domande , sempre domande.
Possibile che tutti non sappiate fare altro che domande?
Metti via quella spada ti ho detto!
Intimorito da quel tono imperioso che niente di buono lasciava trasparire, Gujil obbedì e calmò forzatamente la sua ira.
- Oh! - esclamò Noretex - così va molto meglio.
Si, molto meglio.
Se tu riflettessi attentamente, prima di compiere ciò che il tuo istinto impulsivo ti propone di fare, eviteresti un sacco di guai figliolo.
Prima di agire cerca di dare coerenza ai tuoi pensieri e sarà meglio per tutti.
Beh, bando alle ciance, dammi quello che ti ha detto di portarmi Phuxarius, sono ore che aspetto quell'ultimo ingrediente.
Il filtro ha già bollito abbastanza e non vorrei mai che questo spiacevole contrattempo abbia guastato il suo sapore così delizioso.
Ciò detto distese la mano verso il Principe.
- Allora ragazzo, non vorrai farmi perdere altro tempo. - continuò - E' vero che ho già atteso tanto ma anche la mia infinita pazienza ha un limite.
Ti vuoi decidere a darmi ciò che hai preso nella caverna dell'unicorno?
A quella domanda lo stupore di Gujil, che già era grande, divenne ancora più grande.
- ma ... - farfugliando disse - io non ho proprio niente da darti.
- Come niente? - chiese Noretex con aria indagatrice e perplessa.
- Non ho niente. - continuò Gujil - Non c'era niente nella grotta che io potessi prendere e portarti.
Phuxarius non mi diede nulla.
- Allora, presto, raccontami cosa è successo! - disse Noretex.
Spaventato dall'inflessione del vecchio, Gujil espose velocemente il succo degli ultimi avvenimenti.
Quando finì scorse affacciarsi sul volto rugoso di Noretex l'aria di una cupa, preoccupata e torva espressione.
- Stolto uomo! - ruppe quel momentaneo silenzio la roca voce di Noretex - Con il tuo sciocco comportamento irruente e fuori luogo hai incrinato irrimediabilmente il filo dell'incantesimo da me così faticosamente evocato.
Hai provocato una distorsione nel campo magico dei movimenti.
Hai rovinato tutto!
Tutto!
- Ben arrivato ragazzo.
Ce ne hai messo del tempo. - disse il vecchio Noretex rivolgendosi a Gujil.
Questi, con ancora le mani serrate a trattenere la spada vibrante del tremendo contraccolpo provocato dall'urto contro la catena, non sapeva capacitarsi dell'accaduto.
- ma ... com'è possibile ...? - balbettò con un filo di voce senza mascherare l'enorme stupore e la paura che si erano destati in lui - Tu ... tu sei quel vecchio di ieri ..! - continuò in un'esclamazione rivolta al suo interlocutore.
- Beh, beh, vecchio ..., figliolo non esageriamo.
Direi non più giovane se mi trovassi io al tuo posto.
Questa gioventù non sa più neanche cosa sia il rispetto.
A voi tutto è dovuto e basta!
E metti via quella spada ragazzo, le armi hanno il potere di mettermi in agitazione.
- Cosa ci faccio qui ? E ... dov'è finito Mizaurio?
Se tu gli hai fatto del male io ... - urlò Gujil mostrando al vecchio la spada con fare minaccioso.
- Domande , sempre domande.
Possibile che tutti non sappiate fare altro che domande?
Metti via quella spada ti ho detto!
Intimorito da quel tono imperioso che niente di buono lasciava trasparire, Gujil obbedì e calmò forzatamente la sua ira.
- Oh! - esclamò Noretex - così va molto meglio.
Si, molto meglio.
Se tu riflettessi attentamente, prima di compiere ciò che il tuo istinto impulsivo ti propone di fare, eviteresti un sacco di guai figliolo.
Prima di agire cerca di dare coerenza ai tuoi pensieri e sarà meglio per tutti.
Beh, bando alle ciance, dammi quello che ti ha detto di portarmi Phuxarius, sono ore che aspetto quell'ultimo ingrediente.
Il filtro ha già bollito abbastanza e non vorrei mai che questo spiacevole contrattempo abbia guastato il suo sapore così delizioso.
Ciò detto distese la mano verso il Principe.
- Allora ragazzo, non vorrai farmi perdere altro tempo. - continuò - E' vero che ho già atteso tanto ma anche la mia infinita pazienza ha un limite.
Ti vuoi decidere a darmi ciò che hai preso nella caverna dell'unicorno?
A quella domanda lo stupore di Gujil, che già era grande, divenne ancora più grande.
- ma ... - farfugliando disse - io non ho proprio niente da darti.
- Come niente? - chiese Noretex con aria indagatrice e perplessa.
- Non ho niente. - continuò Gujil - Non c'era niente nella grotta che io potessi prendere e portarti.
Phuxarius non mi diede nulla.
- Allora, presto, raccontami cosa è successo! - disse Noretex.
Spaventato dall'inflessione del vecchio, Gujil espose velocemente il succo degli ultimi avvenimenti.
Quando finì scorse affacciarsi sul volto rugoso di Noretex l'aria di una cupa, preoccupata e torva espressione.
- Stolto uomo! - ruppe quel momentaneo silenzio la roca voce di Noretex - Con il tuo sciocco comportamento irruente e fuori luogo hai incrinato irrimediabilmente il filo dell'incantesimo da me così faticosamente evocato.
Hai provocato una distorsione nel campo magico dei movimenti.
Hai rovinato tutto!
Tutto!
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