venerdì 17 maggio 2024

E(b)brézza

Ebrezza

Tenace cuor, le tue forze non dome,
nè fatte già da assiduo impero ignave,
in te risorgono, ribellate schiave,
che alla tempesta scuotono le chiome.

Torbido mal t'opprime e t'arde, come
suggel di passione troppo grave;
ma l'ami; esso è quasi l'aspra chiave
d'una tua ebrezza, cui non so dar nome:

Soffrir con gioia. Respirar la vita
in sussulti d'angoscia. Lacerare
senza pietà la propria ferita.

E più goder di questo estremo affanno:
che le tue grida tanto ardenti e amare
a chi ti strazia mai non giungeranno. 

Amalia Guglielminetti

Amar di cuor ferito insisto
rimane deleterio all'anima;
bisognerebbe spegnere il sentire,
risintonizzarsi in modo migliore...

 ebbrézza
(meno com. ebrézza)
sostantivo femminile [der. di ebbro]. 

– In senso proprio, stato di ubriachezza, perturbamento mentale prodotto da eccessive dosi di vino e di altri alcolici: io mi gitterò in questo pozzo ... nel quale ... niuna persona sarà che creda che altri che tu per ebrezza mi v’abbia gittata (Boccaccio); è stato multato per guida in stato di ebbrezza. Più spesso fig., stato di esaltazione e di piacevole stordimento per una gioia intensa, per passione e similari: l’e. dei sensi; nell’e. dell’amore; l’incontro inaspettato gli aveva data una specie di e.; quell’arrischiato valore che nei più va unito ad una certa ebbrezza (D’Azeglio).
Nel linguaggio medico, il termine è specifico per indicare lo stato iniziale dell’intossicazione alcolica acuta.
(TRECCANI)

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