La feluca (dall'arabo ﻓﻠﻮﻛﻪ falu:ka; a sua volta dal greco epholkion "palischermo, scialuppa") è un'imbarcazione a vela di ridotte dimensioni (normalmente può portare una decina di passeggeri più un paio di persone di equipaggio). Può avere una o due vele latine.
L'albero è inclinato verso la prua.
Le feluche sono diffuse in molte regioni del Vicino Oriente e del Nordafrica; per le loro caratteristiche sono adatte soprattutto alla navigazione sotto costa o in acque interne, e in effetti se ne trovano soprattutto sul Mar Rosso e sul Nilo.
Oggi esse sono obsolete, e per gli usi commerciali sono state di norma sostituite da più moderne barche a motore, ma vengono tuttora utilizzate in alcune circostanze, per esempio ad uso turistico in località come Assuan o Luxor.
La feluca
Nubi accese, color di rubino,
Passan lente nel cielo turchino;
Sopra l’onda, che d’ostro si fuca,
Passa lenta una negra feluca.
Una voce soave e sonora,
Che minaccia, che piange, che implora
Penetrata d’un intimo ardor,
Al singulto di mesta chitarra
Sale, scende, s’infrange, — rinarra
Una storia bizzarra d’amor.
Via pel ciel che s’infosca più lente
Van vogando le nuvole spente;
Sovra il mar, che di bujo s’ingombra,
La feluca dilegua nell’ombra.
Arturo Graf
Natanti nella mia vita i visi
di amori sfiorati o vissuti;
rimane il senso (e perdura)
del navigare a meta indecisa...
La feluca è un'imbarcazione ha
trovato largo uso anche in Italia nella tradizione siciliana e calabrese.
Una sua
moderna variante, infatti, viene utilizzata ancora oggi per la pesca del
pesce spada nello Stretto di Messina, sotto forma di un grosso
peschereccio con un'alta torre per l'avvistamento del pesce ed una
passerella per l'arpionaggio.
Fino a qualche decennio fa venivano
utilizzate ancora le feluche di modello tradizionale, simili a quelle
arabe, che caddero in disuso con l'avvento delle grosse barche a motore
(da wikipedia).
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