è la raccolta poetica più celebre di Gabriele D’Annunzio, composta tra il 1899 e il 1903, è il terzo dei cinque libri delle “Laude del cielo, del mare, della terra e degli eroi” il cui progetto prevedeva sette libri: uno per ogni stella delle Pleiadi. La raccolta raccoglie 88 componimenti e si presenta come un diario dell’estate che delinea un suo percorso narrativo: una raccolta composta d’estate e che ha per tema l’estate, sia dal punto di vista della stagione fisica che della maturità poetica di D’Annunzio (dalla rete).
Innanzi l'alba
Coglierai sul nudo lito,
infinito
di notturna melodia,
il maritimo narcisso
per le tue nuove corone,
tramontando nell’abisso
le Vergilie,
le sorelle oceanine
che ancor piangono per Ia
lacerato dal leone.
Andrem pel lito silenti;
sentiremo la rugiada
lene e pura
piovere dagli occhi lenti
della notte moritura,
tramontando nel pallore
le Vergilie,
le sorelle oceanine
minacciate dalla spada
del feroce cacciatore.
Forse volgerò la faccia
in dietro talvolta io solo
per vedere la tua traccia
luminosa,
e starem muti in ascolto,
tramontando in tema e in duolo
le Vergilie,
le sorelle oceanine
a cui l’Alba asciuga il volto
col suo bianco vel di sposa.
Gabriele D'Annunzio
Antonio Canova "Leoni" calchi in gesso dal monumento di clemente XIII rezzonico. |
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