Il vino in Valtellina
è il risultato del dialogo continuo tra le Alpi, l'energia del sole, la
brezza del Lago di Como e l'attività agricola tra i terrazzamenti.
Bere per lasciare infin che passino
cose che sappiamo dolorose e incerte;
nel vino affondano da sempre uomini
e donne, solitudini provate dal tempo...
Il rosso di valtellina è la denominazione che identifica la produzione DOC del medio
versante retico valtellinese, in zone alterne di 130 ettari.
Viene prodotto nelle zone con i terreni più profondi e in
località situate ad altitudini più elevate, fino ai 700 m sul
livello del mare.
La base del vino è costituita per almeno il 90 % da uve Nebbiolo
e per il 10% da uve Rossola e Pignola.
Inoltre è prevista una
resa massima di 100 quintali a ettaro di uva raccolta e un
affinamento minimo di 6 mesi.
Si caratterizza per buon corpo e
struttura, esaltati in finezza ed eleganza dalle varietà
autoctone del vitigno Nebbiolo.
Il più classico e sincero dei
vini di Valtellina, generalmente granato, garbato, semplice e di
facile beva, si abbina pressoché con ogni piatto pur trovando
ovviamente l'intesa migliore con la cucina della tradizione
valtellinese.
A una bottiglia di valtellina del 1848
E tu pendevi tralcio da i retici
balzi odorando florido al murmure
de' fiumi da l'alpe volgenti
ceruli in fuga spume d'argento,
quando l'aprile d'itala gloria
da 'l Po rideva fino a lo Stelvio
e il popol latino si cinse
su l'Austria cingol di cavaliere.
E tu nel tino bollivi torbido
prigione, quando d'italo spasimo
ottobre fremeva e Chiavenna,
oh Rezia forte!, schierò a Vercea
sessanta ancora di morte libera
petti assetati: Hainau gli aspri animi
contenne e i cavalli de l'Istro
ispidi in vista dei tre colori.
Rezia, salute! di padri liberi
figlia ed a nuove glorie più libera!
È bello al bel sole de l'alpi
mescere il nobil tuo vin cantando:
cantando i canti de i giorni italici,
quando a' tuoi passi correano i popoli,
splendea tra le nevi la nostra
bandiera sopra l'austriaca fuga.
A i noti canti lievi ombre sorgono
quei che anelando vittoria caddero?
Sia gloria, o fratelli! Non anche,
l'opra del secol non anche è piena.
Ma nei vegliardi vige il vostro animo,
il sangue vostro ferve ne i giovani:
o Italia, daremo il altre alpi
inclita a i venti la tua bandiera.
Giosuè Carducci
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