Emilio Longoni "Bambino con trombetta e cavallino" |
Ecco che cosa resta
di tutta la magia della fiera :
quella trombettina,
di latta azzurra e verde,
che suona una bambina
camminando, scalza, per i campi.
Ma, in quella nota sforzata,
ci son dentro i pagliacci bianchi e rossi,
e' è la banda d' oro rumoroso,
la giostra coi cavalli, 1' organo, i lumini.
Come, nel sgocciolare della gronda,
e' è tutto lo spavento della bufera,
la bellezza dei lampi e dell' arcobaleno ;
neir umido cerino d' una lucciola
che si sfa su una foglia di brughiera,
tutta la meraviglia della primavera.
Corrado Govoni
Celeberrima
fra le poesie di Corrado Govoni, dal Quaderno dei sogni e delle stelle
(1924), La trombettina è l’esempio luminoso della sua semplificazione,
sempre un po’ in anticipo, delle forme poetiche del proprio tempo, a
partire dalla lontana eredità del canto carducciano e pascoliano, nel
susseguirsi delle raccolte che passano dal
simbolismo (Le fiale, 1903) al crepuscolarismo (Armonia in grigio et in silenzio,
dello stesso anno), al futurismo (Poesie elettriche, 1911) e al suo
superamento (Inaugurazione della primavera, 1915). Qui, in versi
ineguali e allegramente rimati, piccole e semplici cose, particolari
minimi (la bambina scalza, cioè quasi fusa con la natura circostante;
l’umido cerino della lucciola) tratteggiano un quadretto apparentemente
naïf che, tra realtà e sogno, da un lato conserva tutta la magia della
fiera e dall’altro prepara il grande e liberatorio verso finale.
Attraverso tutte le sue metamorfosi, il poeta conserva la sua vena
idilliaca, impressionistica, colorata e sensuale, in cui l’impronta
genetica surrealista rimane incancellabile. TRECCANI
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