La scena d'amore rubata
Se tu smettessi di baciarmi
Credo che morirei soffocata
Hai quindici anni ne ho quindici anch’io
In due ne abbiamo trenta
A trent’anni non si è più ragazzi
Abbiamo l’età per lavorare
Avremo pure diritto di baciarci
Più tardi sarà troppo tardi
La nostra vita è ora
Baciami!
Credo che morirei soffocata
Hai quindici anni ne ho quindici anch’io
In due ne abbiamo trenta
A trent’anni non si è più ragazzi
Abbiamo l’età per lavorare
Avremo pure diritto di baciarci
Più tardi sarà troppo tardi
La nostra vita è ora
Baciami!
Jacques Prevert
Ricordo il bacia, rubato, di prova
la via sterrata e l'angolo buio;
un fugace ricordo di monti e sentieri,
la valle, il sole,il gioco, la luce...
sono le didascaliche parole che
facilmente lo spettatore può udire accostando l’orecchio a questa
pregevole tela della pittura francese del XVIII secolo.
Si intitola “Il bacio furtivo” (o bacio rubato).
È un dipinto illustre capace di accostarsi serenamente alla scene d’amore di “Annette al suo amato” o ad una nuvola di stucco dell’oratorio di Santa Cita.
Realizzato da Jean-Honoré Fragonard negli ultimi decenni del XVIII secolo, il “Bacio rubato” si distinse per l’inusuale leggerezza del motivo rappresentato, subendo di fatti gli onori e al contempo le sfavorite sorti di pittore viziato dall’immorale futilità.
Figlia prediletta dello stile rococò, l’opera di Fragonard divenne capolavoro di pregio presso il palazzo reale di Stanislao Augusto Poniatowski, per poi raggiungere le sale dell’Ermitage nel 1895.
Si intitola “Il bacio furtivo” (o bacio rubato).
È un dipinto illustre capace di accostarsi serenamente alla scene d’amore di “Annette al suo amato” o ad una nuvola di stucco dell’oratorio di Santa Cita.
Realizzato da Jean-Honoré Fragonard negli ultimi decenni del XVIII secolo, il “Bacio rubato” si distinse per l’inusuale leggerezza del motivo rappresentato, subendo di fatti gli onori e al contempo le sfavorite sorti di pittore viziato dall’immorale futilità.
Figlia prediletta dello stile rococò, l’opera di Fragonard divenne capolavoro di pregio presso il palazzo reale di Stanislao Augusto Poniatowski, per poi raggiungere le sale dell’Ermitage nel 1895.
(dalla rete)
Nessun commento:
Posta un commento