selvaggia ed impetuosa
sfila tra le mie cosce
prende l’essenza di me
che fuggo
dal laccio della ragione
-orgia fantastica
orgasmo irreale
annienta la freddezza
di un pensiero-.
scorrono sul mio seno
e spaccano il dolore
-lapilli infinitesimali
rimangono
non riconducibili
alla coscienza-.
Può godere il mio corpo
se l’iride si cela
alla luce che ferisce
e vomita immagini
depredate.
Vergine ritorna
ma già questo sogno
ne squarcia il candore.
Chiara Moimas
Nell'infanzia i sentimenti di abbandono sono molto frequenti, e di solito legati alla mancanza, temporanea o definitiva, di figure familiari, in primis la deprivazione di quella madre (ambito studiato dalla teoria dell'attaccamento).
Un caso tipico e sintomatico, anche se non provoca ripercussioni, è quello del primo giorno di scuola, in cui il bambino non si vuole privare della figura materna e ciò gli causa momenti di sconforto.
Un caso ben più grave, sempre a livello infantile, può essere rappresentato dal bambino privato della madre e collocato in un istituto: ciò può essere fonte di rallentamento dello sviluppo psichico e fisico (quest'ultimo più di rado).
Nell'età adulta la psicopatologia dell'abbandono si verifica, ad esempio, a fronte della scomparsa di persone amate (ad es. per lutto), una condizione che, in alcuni, casi può portare a vissuti depressivi come alla non rassegnazione della fine del rapporto, con il desiderio, più o meno celato, di voler cercare ancora un "contatto" con il defunto.
(da Wikipedia)
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