sabato 3 dicembre 2022

Poesia e riflesso

Nessuno parlerà
nella lingua arcaica dell’anima
con questa musica di cuore che si scortica
e quel mormorio di lacrime che fendono la pietra
Con quelle parole intagliate nelle radici
e il becco ricurvo dell’aquila
Con il tuono che sghignazza
col fuoco che s’inghiotte e risputa
Con il panico
e la promessa di sette flagelli
Con la stella che appare
e il delirio che ha senso
Con la folla in preghiera
e i tiranni che muoiono
di uno strano mal di testa
Ma dove sono i profeti di un tempo?

Abdellatif Laâbi

 Zittire la parola, il gesto,
come a scongiurare il destino, la vita;
inflessibili giudici per altri,
noi siamo colpevoli e innocenti...

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