mercoledì 7 settembre 2022

Personificazione della morte

Siate sereni e docili alla morte

Siate sereni e docili alla morte, tutto
questo è per gli umiliati che non sanno
di un confine: essere nell’assenza dei bambini
come una consolazione. Non dicono
stringono le mani —malleoli, occhi
nella mia bocca annusano la tua morte
come i cani che si svegliano la notte.
Sanno del loro semplice potere
i Nominati, la prima volta che
veniamo, la prima volta che
ce ne andiamo. E mi stringono
nell’impazienza della resa
ti riconoscono al tatto, sputano il
latte della giornata. Siamo con te
dicono, non andartene oltre
lasciaci il pane, il rimprovero
le parole che ti dobbiamo.

Sebastiano Aglieco

La morte è la permanente cessazione di tutte le funzioni biologiche che sostengono un organismo vivente. 
Si riferisce sia a un evento specifico, sia a una condizione permanente e irreversibile.
Con la morte termina l'esistenza di un vivente, o più ampiamente di un sistema funzionalmente organizzato.
 
Segnati dal tempo i volti sfocano
come leggeri tratti a matita sanguigna;
la morte costantemente insegue
la vita, così stupidamente breve... 
 
La morte personificata è una figura esistente fin dall'antichità nella mitologia e nella cultura popolare, con una vaga forma umana o come personaggio fittizio.
La figura della morte è nota a molti con il nome di Tristo Mietitore, Sinistro Mietitore, Cupo Mietitore, Nera Mietitrice o Signora in Nero.
La personificazione della morte viene generalmente associata all'idea di un'entità neutra, ossia né buona né cattiva. 
(dalla rete)

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