Io
la notte mi chiede chi sono
sono il segreto della profonda nera insonnia
sono il suo silenzio ribelle
ho mascherato l’anima di questo silenzio
ho avvolto il cuore di dubbi
immota qui
porgo l’orecchio
e i secoli mi chiedono
chi sono
E il vento chiede chi sono
sono la sua anima inquieta rinnegata dal tempo
come lui sono in nessun luogo
continuiamo a camminare e non c’è fine
continuiamo a passare e non c’è posa
giunti al baratro
lo crediamo il termine della pena
e quello è invece l’infinito
Il destino chiede chi sono
potente come lui piego le epoche
e ridòno loro la vita
creo il passato più remoto
dall’incanto di una vibrante speranza
e lo sotterro ancora
per forgiarmi un nuovo ieri
di un domani gelido
Il sé chiede chi sono
come lui vago, gli occhi fissi nel buio
nulla che mi doni la pace
resto ancora e chiedo, e la risposta
resta nascosta dietro il miraggio
ancora lo credo vicino
al mio raggiungerlo
tramonta
dissolto, dispare
Nazik Al-Malaikai
Chi sono lo dicono coloro che hanno
percorso con me qualche tratto di via;
arrendersi all'ovvio è facile, proseguo
pellegrino incostante, c'è chi si ferma...
Le forze di marea generano un’enorme quantità di calore all’interno di Io, mantenendo gran parte della sua crosta sotterranea in forma liquida che cerca in ogni modo una “via di fuga” verso la superficie per combattere la pressione.
Pertanto, la superficie di Io si rigenera in maniera costante riempiendo eventuali crateri di impatto con laghi di lava fusa e formando nuove pianure alluvionali lisce di roccia liquida.
La composizione di questo materiale non è ancora del tutto chiara: le teorie suggeriscono zolfo fuso e i suoi composti (che spiegherebbero la variegata colorazione) o roccia di silicato (in accordo con le temperature).
L’anidride solforosa è il componente principale della sottile atmosfera su Io mentre analisi suggeriscono che questa luna che gravita intorno al pianeta Giove possegga un nucleo ferroso (dalla rete).
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