Nessuno può immaginare
Quel che dico quando me ne sto in silenzio
Chi vedo quando chiudo gli occhi
Come vengo sospinta quando vengo sospinta
Cosa cerco quando lascio libere le mie mani.
Nessuno, nessuno sa
Quando ho fame quando parto
Quando cammino e quando mi perdo,
nessuno sa che per me
e andare è ritornare,
e ritornare è indietreggiare
che la mia debolezza è una maschera
e la mia forza è una maschera
e quel che seguirà è una tempesta.
Credono di sapere
Ed io glielo lascio credere
E creo.
Hanno costruito per me una gabbia
affinché la mia libertà fosse una loro concessione
E ringraziassi e obbedissi
Ma io sono libera prima e dopo di loro, con e senza di loro
Sono libera nella vittoria e nella sconfitta
La mia prigione è la mia volontà!
La chiave della prigione è la loro lingua
Tuttavia la loro lingua si avvinghia intorno alle dita del mio desiderio
E al mio desiderio non impartiscono ordini.
Sono una donna.
Credono che la mia libertà sia loro proprietà
Ed io glielo lascio credere E creo.
Joumana Haddad
Quando si svelerà il sospeso, il velo,
saremo liberi dal giogo dei corpi
amare allora sarò più semplice, puro;
l'attesa ancora ci prova...
Secondo Jung ogni persona possiede al suo interno una controparte
femminile e maschile, elemento che si riflette a livello biologico e
psicologico. La controparte femminile insita nell’uomo, come il suo
opposto, presenta una funzione mediatrice agendo come una sorta di ponte
che unisce il Sé e l’inconscio. Jung nominò Anima la componente femminile presente nell’uomo, mentre
impiegò il termine Animus per rappresentare il suo opposto. La
concezione junghiana di Anima si differenzia nettamente dall’equivalente
semantico che attribuiamo a questo termine in ambito religioso o
filosofico. Allo stesso modo, Anima e Animus non rappresentano la mente
nella sua totalità; Jung impiega entrambi i termini per riferirsi a due
tra i tanti archetipi della psiche. Durante tutto l’arco di vita Anima e Animus agiscono come una guida
che orienta la persona nell’esplorazione di sé stessa e del mondo che la
circonda, talvolta ostacolando il benessere individuale a causa di
meccanismi disfunzionali dettati dalla scarsa consapevolezza della
propria natura (Benedetta Mulas, dalla rete).
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