Il suicidio altro non è che l’atto consapevole e volontario di infliggersi la morte,
come esito di un vissuto interiore doloroso e lacerante, che comporta
decisioni, indecisioni e decisioni contrarie a quelle prese in
precedenza fondamentalmente incentrate su un unico ed enorme dubbio: porre o non porre volontariamente e consapevolmente fine alla propria esistenza.
Si tratta di un penoso processo che passa
attraverso una fase comportamentale muta, in cui sono presenti solo
pensieri ed impulsi suicidi, ed una caratterizzata da messaggi più o
meno impliciti che precedono l’atto: cogliere tali messaggi diviene
dunque fondamentale.
Tale doloroso itinerario mentale inizia con una
situazione di malessere profondo, caratterizzato da sensazioni di
abbandono, disperazione, inappagamento dei bisogni primari, in cui la
persona comincia a prendere in considerazione l’idea di porre fine alla
propria esistenza.
In questa fase non c’è ancora l’intenzione, il
suicidio è soltanto una possibile soluzione dei problemi: è un modo per
familiarizzare con la propria morte e non averne paura perché vista come
portatrice di conforto e sollievo.
La fase centrale è quella di
valutazione dei pro e dei contro di un tale gesto, in cui il dubbio è
atroce.
Successivamente viene maturata la decisione di sopprimersi: a
questo punto la morte viene vista come l’unica soluzione, il prodotto di
un processo di restringimento delle possibilità di porre fine ad una
situazione percepita come pesantissima, irrisolvibile e quindi assolutamente insostenibile (dalla rete).
Il poema possibile
Ad ogni appello del suicidio
Ad ogni questione del passato
La parola riconquistata
La madre riconosciuta
La mia pelle bianca
Il mio verbo pagano
Dio è in tutti i cuori?
Ad ogni appello del suicidio
Ad ogni questione del passato
La parola riconquistata
La madre riconosciuta
La mia pelle bianca
Il mio verbo pagano
Dio è in tutti i cuori?
Youcef Mérahi
infine il corso delle cose stagna
in miriadi di piccoli rivoli la mia sete
compulsa istanti come ore pesanti;
dove finisce l'attesa? il confino..?
Nessun commento:
Posta un commento