sabato 11 dicembre 2021

Suicide

Il suicidio altro non è che l’atto consapevole e volontario di infliggersi la morte, come esito di un vissuto interiore doloroso e lacerante, che comporta decisioni, indecisioni e decisioni contrarie a quelle prese in precedenza fondamentalmente incentrate su un unico ed enorme dubbio: porre o non porre  volontariamente e consapevolmente fine alla propria esistenza
Si tratta di un penoso processo che passa attraverso una fase comportamentale muta, in cui sono presenti solo pensieri ed impulsi suicidi, ed una caratterizzata da messaggi più o meno impliciti che precedono l’atto: cogliere tali messaggi diviene dunque fondamentale. 
Tale doloroso itinerario mentale inizia con una situazione di malessere profondo, caratterizzato da sensazioni di abbandono, disperazione, inappagamento dei bisogni primari, in cui la persona comincia a prendere in considerazione l’idea di porre fine alla propria esistenza
In questa fase non c’è ancora l’intenzione, il suicidio è soltanto una possibile soluzione dei problemi: è un modo per familiarizzare con la propria morte e non averne paura perché vista come portatrice di conforto e sollievo. 
La fase centrale è quella di valutazione dei pro e dei contro di un tale gesto, in cui il dubbio è atroce. 
Successivamente viene maturata la decisione di sopprimersi: a questo punto la morte viene vista come l’unica soluzione, il prodotto di un processo di restringimento delle possibilità di porre fine ad una situazione percepita come pesantissima, irrisolvibile e quindi assolutamente insostenibile (dalla rete).


Il poema possibile
Ad ogni appello del suicidio
Ad ogni questione del passato
La parola riconquistata
La madre riconosciuta
La mia pelle bianca
Il mio verbo pagano
Dio è in tutti i cuori?

Youcef Mérahi

 

infine il corso delle cose stagna
in miriadi di piccoli rivoli la mia sete
compulsa istanti come ore pesanti;
dove finisce l'attesa? il confino..?

 

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