Malinconia
Nient'altro
che gelo
e passi metallici.
Sul cuore
le tue mani adunche,
i giorni ,
e negli occhi
la notte lunga.
Carlo Bramanti
Charles Boirau, "Lo spleen" (Malinconia) (1915); cartolina |
si avvicina l'estate e saremo più soli
a scaldare le nostre segrete passioni
nostri indicibili ardori palloni frenati...
La parola malinconia deriva dal latino melancholia, che a sua volta trae origine dal greco melancholía, composto di mélas, mélanos (nero), e cholé (bile), quindi «bile nera», uno dei quattro umori dalle cui combinazioni dipendono, secondo la medicina greca e romana, il carattere e gli stati d'animo delle persone.
La malinconia è una sorta di tristezza di fondo, a volte inconsapevole,
che porta un soggetto al vivere passivamente, senza prendere
iniziative, adattandosi agli avvenimenti esterni con la convinzione che
non lo riguardino o che in essi non possa avervi un ruolo determinante.
Si potrebbe definire come il desiderio, in fondo all'anima, di
una cosa, di una persona mai conosciuta o di un amore che non si è mai
avuto, ma di cui si sente dolorosamente la mancanza o per raggiungere il
quale non ci si sente all'altezza.
La malinconia si manifesta in
espressioni del viso e in atteggiamenti indolenti che caratterizzano
spesso l'intera esistenza di un individuo.
Il malincolico tende spesso, inoltre, ad escludersi dalla vita
sociale, interrompendo i legami affettivi (come l'amicizia), per poi,
quando lo stato malincolico è più celato, risanare i labili rapporti.
Questo è, dunque, un continuo stato di transitorietà e di tumulto
interno che porta il soggetto, tra l'altro, a negare il passare del
tempo, volgendosi con languore verso un passato o un futuro idilliaco,
fuori dal tempo, che tuttavia è reputato impossibile da stabilire nel
presente.
(da wikipedia)
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