sabato 19 giugno 2021

Dal "Diario di un inguaribile vecchio" -11-

Diario di un inguaribile vecchio

la mia vita, il mio scorrere incessante
è da tempo troppo spesso temporale,
infinitesimi attimi di pioggia rigano
sguardi che non sanno più inveire...
 
-11-
 
Rammento il senso dei sorrisi e quello dei ritorni inaspettati dopo lunghi silenzi fatti di giorni impassibili scanditi dalla tarda primavera che ora il sole scalda di pesanti ore assetate.
I percorsi stretti avvisano dlle difficoltà da incontrare ma noi non sappiamo vedere, ci limitiamo a subire i contraccolpi del senso che vogliamo dare alle cose che ci toccano.
Vorrei essere una leggera brezza, accarezzare e consolare il mio lento incedere che non sa direzione se non quella del primordiale istinto di andare avanti, di non fermarsi e chiedersi.
Lo scenario esterno è sole che scalda un verde trionfante, sono un contrasto vivente per il grigio che ho dentro, un colore che scalpita e comprime il sentimento che cerco anch'io di soffocare.
I lunghi crinali delle vallate che amavo ancora mi chiamano con voce pacata da un senso di immediato ristoro e riposo, non la ascolto da tempo, non voglio; conservo scampoli di ricordi sereni che non mi va di rimettere in gioco.
Il sibilo di una raffica di vento trasporta i semi di pioppo in tutte le direzioni, come fossero fiocchi di vita che cabrano nei cieli delle esistenze terrene in cerca di un fertile approdo.
I pappi si posano leggeri sulla mia strada, ora sembra innevata.
Una tranquillità artificiale pervade il mio essere intero, assaporo il respiro e placo il temporale che ho dentro... ricordo... ed ero sereno.
Le sagome della città mi riconducono qui.
Il sole mi brucia la pelle ma non scaccia ancora il freddo che provo, giù nell'anima, in fondo.
Costringo alla luce un pensare fuori tempo.
"Gli amanti non gridano mai, sussurrano perchè non hanno bisogno di imporsi, amano solo farsi capire"; urla solo chi non vuole ascoltare, chi deve sopraffare la solitudine che prova.
Nella mia vita non ho sussurrato spesso ma ho gridato tanto.
Una rondine garrula e felice volteggia sul tetto.
Un acclarato e dimensionato contesto mi spinge ad usuali gesti, ora sono nella mia casa, preparo un caffè, riassetto sogni e fantasie notturne in un elenco ordinato.
Mi cerco disperatamente allo specchio, ho tagliato i capelli e cresciuto la barba per sembrare più vecchio, per non piacermi, per non amarmi più così tanto, troppo.
Fuori è ancora alba, il mattino presto è solo per pochi.
"Io ti penso" dopo tanto silenzio e un migrare afinalistico e continuo mi dice che non mi devo illudere, che devo razionalizzare il contesto senza dare importanza ai contorni.
La forza del respiro irrompe in questo clima di attesa.
Sorseggio dalla mia tazza preferita mentre assisto impassibile al giorno che arriva, cercherò di viverlo con propositi contingenti ed ordinatamente allineati.
 
Claude Monet
"Pioppi sull'Epte"

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