Un corsaro era un privato cittadino che, munito dal governo di uno Stato di un'apposita autorizzazione formale, detta "lettera di corsa", in cambio della cessione allo stesso di parte dei guadagni conseguiti, era autorizzato ad assalire e rapinare le navi mercantili delle nazioni nemiche. Per quanto, specie nella cultura di massa, i termini "corsaro" e "pirata"
siano spesso accumunati, il corsaro era in realtà un pirata
legalizzato, e a differenza del secondo non era considerato un
fuorilegge.
La cosiddetta guerra di corsa permise ai sovrani di
aumentare le entrate mobilitando navi e marinai privati che
sovvenzionavano il potere statale.
Ho cosparso di fiori il mio spazio
li ho lasciati appassire per terra,
colori pastello, nel verde e il mattone,
li ho strappati, sradicati, raccolti.
Dei dolori ho tenuto costante quel dazio
di quando schivavo le torri a Volterra...
percorso di vita corsara, Giappone,
Americhe, altro, paesaggi non colti.
Mi rimane nel cuore profondo lo strazio
di pianti irrisi, il mare a Gibilterra,
isole scomparse negli occhi, un covone
di fieno francese, le onde, i capelli sconvolti.
del XX° Secolo
da "Le implicazioni sentimentali"
La "lettera di corsa"
era un'autorizzazione del sovrano, concessa al proprietario di un
mercantile, con la quale si prevedeva che, nel caso in cui la nave o il
carico andassero rubati o distrutti, il mercante potesse reagire
attaccando a sua volta il nemico per rifarsi delle perdite.
In un secondo momento i governi si resero conto che questo poteva
essere un mezzo efficace per contrastare i commerci delle potenze
rivali in tempo di guerra.
Molte navi corsare furono armate da società
private.
Il rovescio della medaglia era però
che, terminata la guerra, i marinai fattisi corsari per la promessa di
ricchezze e prestigio si dedicassero alla pirateria.
La lettera di corsa
proteggeva i corsari dalle accuse di pirateria ma in pratica la
legalità e lo status dei corsari potevano essere vaghi.
A seconda
del sovrano specifico e del periodo storico, le lettere potevano essere
emesse in fretta ed in gran quantità.
I corsari stessi spesso
intrapresero azioni oltre a quanto autorizzato nella commissione, anche
dopo la sua scadenza, pur rischiando, in questo caso, l'accusa di
pirateria (da wikipedia).
Claude Monet "Covoni di fieno" |
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