L'isola che non c’è un luogo immaginario in cui agisce il personaggio di Peter Pan
ideato nel 1904 da James Matthew Barrie.
Solo i bambini possono accedervi, grazie alla loro immaginazione, seguendo l'indicazione fornita loro dal cielo individuando la “seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino”.
Nella canzone l’isola è il simbolo della ricerca della felicità, di un’armonia che non si può raggiungere ma sembra sempre a portata di mano e in fondo abbiamo un po’ tutti bisogno di crederci, di pensare che al di là di tutto ci sono momenti, situazioni nelle quali in qualche modo, anche se per poco, possiamo davvero raggiungere quest’isola, e chi non ci crede è più pazzo di chi crede perché, in realtà, si autocondanna a non vedere orizzonti, a non guardare oltre. Il tema di fondo quindi è la capacità di sognare, il bisogno dell’utopia quale forza trainante dell’esistenza (dalla rete)
Isola arcana
Sovra un tacito mar, che del catrame
Più buje le assonnate acque distende,
Come uno smisurato orbe di rame
Obliquo il sol dall’orizzonte splende.
Quivi (se il ver si narra) in sovrumana
Quiete sorge al dubbio dì, remota
Da tutte genti, a tutte genti ignota,
Una miracolosa isola arcana.
Il neghittoso marinar, che in sua
Muta contemplazïon smarrito siede
Sul mar, dinanzi all’errabonda prua,
Come un sogno talor splender la vede.
Vede su lieti poggi, entro giardini
Meravigliosi, sfavillar palazzi
D’oro e dïaspro, e nitidi terrazzi,
E scalee che d’argento hanno i gradini.
Ode vagar sopra l’immobil onda,
Pel cheto ciel, con lente ali sonore,
Una soave melodia profonda,
Ebbra di voluttà, ebbra d’amore.
Arturo Graf
Laura Sisti "L'isola non trovata" |
isola nascosta alle rotte degli esseri umani;
il nostro paradiso perduto che nessuno vede,
traccia vera di quello che siamo e non appariamo...
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