L'abbandono, nell'ambito della psicologia, può essere visto come un sentimento che è causa di disagio emotivo e, in certi casi, di eventuali disturbi psichici che si possono manifestare attraverso l'angoscia e la solitudine.
Volata sei, fuggita
come una colomba
e ti sei persa là, verso oriente.
Ma son rimasti i luoghi che ti videro
e l'ore dei nostri incontri.
Ore deserte,
luoghi per me divenuti un sepolcro
a cui faccio la guardia.
Vincenzo Cardarelli
Infatti, se un rapporto affettivo (inteso in senso esteso) tra un individuo e uno o più componenti del mondo esterno si spezza, può minare alla base una situazione di stabilità psicologica derivante in parte anche da questo legame.
La situazione è ovviamente variabile a seconda di molti fattori; innanzitutto, essa dipende dal modo con il quale si è verificata la risoluzione del legame: tanto più la rottura è imprevista, brusca e di difficile risanamento (subentra il timore che non si torni più allo stato precedente), tanto più potrebbe essere grave il danno psichico che ne può conseguire.
Potrebbe anche darsi che l’abbandono sia una forma di rivincita verso una difficoltà del passato che non è stata del tutto risolta tra due persone.
alte si profilano vette di monti
la speme si tinge di colori accesi
sono balia di venti, di forti correnti...
Nell'età adulta la psicopatologia dell'abbandono si verifica, ad esempio, a fronte della scomparsa di persone amate (ad es. per lutto), una condizione che, in alcuni, casi può portare a vissuti depressivi come alla non rassegnazione della fine del rapporto, con il desiderio, più o meno celato, di voler cercare ancora un "contatto".
(dalla rete)
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