La gioia della vita è resa possibile dalla crudeltà della morte.
Il dolore e la morte sono intrinseche alla vita stessa come condizioni del suo accadere.
una poesia davvero vicina ai nostri tempi,
il rierimento alla maturazione delle sorti,
quel futuro "morituri", presagio palese;
lottiamo con tutte le forze
anche per chi non ci crede...
E' morta la vita
L’ora suprema incombe,
Son mature le sorti,
La progenie dei forti
Morituri procombe.
O angeliche coorti,
Squillate pur le trombe,
Non v’odono le tombe,
Non si destano i morti.
Vedete? è un cimitero
Vasto, silenzioso,
La terra isterilita.
Simile a un drappo nero
Pende il ciel tenebroso,
Ed è morta la vita.
Arturo Graf
Gustav Klimt
"Morte e vita",
datato 1915
Nel dipinto, rappresentato qui sotto, di Gustav Klimt il colore vivace viene utilizzato per rappresentare la Vita nella parte destra del dipinto raffigurata dal groviglio di corpi rappresentanti l’amore, l’amicizia la maternità.
Sulla sinistra, invece, incombe tetro Thanatos, la figura della Morte che veglia sull’umanità nella sua forma di uno scheletro coperto da un manto decorato in cui il motivo dominante è la croce.
La gioia della vita è resa possibile dalla crudeltà della morte.
Sulla sinistra, invece, incombe tetro Thanatos, la figura della Morte che veglia sull’umanità nella sua forma di uno scheletro coperto da un manto decorato in cui il motivo dominante è la croce.
La gioia della vita è resa possibile dalla crudeltà della morte.
Il dolore e la morte sono intrinseche alla vita stessa come condizioni del suo accadere.
La risposta al senso della vita dell’esistenza se c’è va ricercata nell’etica del limite, in quella che i greci chiamavano la giusta misura, senza la quale gli uomini sarebbero spinti a ricercare ciò che non è in loro potere. (Umberto Galimberti, psicoanalista e filosofo ama far conoscer fin da subito, al pubblico che lo ascolta, le sue origini dichiarando che da uomo greco prende sul serio la morte. Solo così, afferma Galimberti, avverti il senso del limite),
La risposta al senso della vita dell’esistenza se c’è va ricercata nell’etica del limite, in quella che i greci chiamavano la giusta misura, senza la quale gli uomini sarebbero spinti a ricercare ciò che non è in loro potere. (Umberto Galimberti, psicoanalista e filosofo ama far conoscer fin da subito, al pubblico che lo ascolta, le sue origini dichiarando che da uomo greco prende sul serio la morte. Solo così, afferma Galimberti, avverti il senso del limite),
(Franca Barzan, staff di io arte - dalla rete)
Gustav Klimt "Morte e vita", 1915 |
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