venerdì 1 maggio 2020

Primo maggio... di festa

"Primo maggio di festa oggi nel Viet-Nam/ e forse in tutto il mondo/ primo maggio di morte oggi a casa mia/ ma forse mi confondo".
Saigon liberata ha il "sapore del sole" ma anche un retrogusto amaro d'incomprensioni familiari ("forse è mio padre, mi confondo") tra i ghirigori di sax di "Primo maggio di festa". E la mente corre agli "ingrati del benessere francese" di un altro Maggio, quello cantato da Fabrizio De André in "Storia di un impiegato" di tre anni prima. Anche il giovane Claudio Lolli canta il disordine dei sogni, ma sa fare a meno degli slogan: il suo lessico vive di lepri pazze e mais sull'altopiano, di odori di brace e mosche agonizzanti, di sangue negli occhi e dentifricio che fa a pugni con il vino (Ho visto anche degli zingari felici).


Primo maggio di festa

Primo maggio di festa oggi nel Viet-Nam
E forse in tutto il mondo,
Primo maggio di morte oggi a casa mia
Ma forse mi confondo.
E che titolo rosso oggi sul Viet-Nam
E che sangue negli occhi della mia gente,
E che cosa da niente oggi essere lì
E morire senza il sole del Viet-Nam.
Che sapore di morte oggi dal Viet-Nam
Ma forse è mio padre, mi confondo.
Che sapore di sole oggi dal Viet-Nam
Ma forse è proprio il sole, qui, mi confondo.
E confondo la testa col mondo e col Viet-Nam
E confondo i miei occhi con i tuoi,
E che titolo rosso oggi sul Viet-Nam
Ma forse è il tuo sangue,
Mi confondo.


Claudio Lolli

Nessun commento:

Posta un commento