Ode marittima
....Tutta la vita marittima! Tutto nella vita marittima!
Si insinua nel mio sangue questa seduzione sottile
ed io fantastico indeterminatamente di viaggi.
Ah, le linee delle coste lontane, appiattite dall’orizzonte!
Ah, i promontori, le isole, gli arenili delle spiagge!
Le solitudini marittime, come certi momenti nel Pacifico
nei quali, non so per quale mai suggestione appresa a scuola,
si sente pesare sui nervi il fatto che quello è il più grande degli oceani
e il mondo e il sapore delle cose diventano un deserto dentro di noi!
L’estensione più umana, più screziata, dell’Atlantico!
L’Indiano, il più prestigioso di tutti gli oceani!
Il dolce e classico Mediterraneo, privo di misteri, fatto apposta per sciabordare
contro terrazze e guardate da statue bianche in giardini contigui!
Tutti i mari, tutti gli stretti, tutte le baie, tutti i golfi,
vorrei stringerli al petto, sentirli bene e morire!
E voi, cose navali, miei vecchi balocchi di sogno,
componete fuori di me la mia vita interiore!
Chiglie, alberi e vele, ruote del timone, cordami,
fumaioli, eliche, gabbie, fiamme,
cavi, boccaporti, caldaie, collettori, valvole,
cadete dentro di me in cumulo, in mucchio,
come il contenuto confuso di un cassetto rovesciato per terra!
Siate voi il tesoro della mia avarizia febbrile,
siate voi i frutti dell’albero della mia immaginazione,
tema dei miei canti, sangue nelle vene della mia intelligenza,
vostro sia il laccio che mi lega all’esterno mediante l’estetica,
fornitemi metafore, immagini, letteratura,
perchè in verità, seriamente, letteralmente,
le mie sensazioni sono una nave con la chiglia in aria,
la mia immaginazione un’àncora semisommersa,
la mia ansia un remo spezzato,
e la trama dei miei nervi una rete che asciuga sulla spiaggia!.........
Si insinua nel mio sangue questa seduzione sottile
ed io fantastico indeterminatamente di viaggi.
Ah, le linee delle coste lontane, appiattite dall’orizzonte!
Ah, i promontori, le isole, gli arenili delle spiagge!
Le solitudini marittime, come certi momenti nel Pacifico
nei quali, non so per quale mai suggestione appresa a scuola,
si sente pesare sui nervi il fatto che quello è il più grande degli oceani
e il mondo e il sapore delle cose diventano un deserto dentro di noi!
L’estensione più umana, più screziata, dell’Atlantico!
L’Indiano, il più prestigioso di tutti gli oceani!
Il dolce e classico Mediterraneo, privo di misteri, fatto apposta per sciabordare
contro terrazze e guardate da statue bianche in giardini contigui!
Tutti i mari, tutti gli stretti, tutte le baie, tutti i golfi,
vorrei stringerli al petto, sentirli bene e morire!
E voi, cose navali, miei vecchi balocchi di sogno,
componete fuori di me la mia vita interiore!
Chiglie, alberi e vele, ruote del timone, cordami,
fumaioli, eliche, gabbie, fiamme,
cavi, boccaporti, caldaie, collettori, valvole,
cadete dentro di me in cumulo, in mucchio,
come il contenuto confuso di un cassetto rovesciato per terra!
Siate voi il tesoro della mia avarizia febbrile,
siate voi i frutti dell’albero della mia immaginazione,
tema dei miei canti, sangue nelle vene della mia intelligenza,
vostro sia il laccio che mi lega all’esterno mediante l’estetica,
fornitemi metafore, immagini, letteratura,
perchè in verità, seriamente, letteralmente,
le mie sensazioni sono una nave con la chiglia in aria,
la mia immaginazione un’àncora semisommersa,
la mia ansia un remo spezzato,
e la trama dei miei nervi una rete che asciuga sulla spiaggia!.........
Fernando Pessoa
mi manca il mare, il nostro,
sento nel silenzio la risacca;
passeggiate infinite dove non conta la gente,
battigia intonsa la mattina presto...
La battigia o bàttima è quella parte di spiaggia contro cui le onde sbattono al suolo.
Si tratta di una fascia più o meno ampia, in
funzione non solo dell'inclinazione del suolo e della forza del moto
ondoso, ma anche dell'ampiezza delle maree.
Da un punto di vista tecnico, la battigia costituisce la parte superiore della zona intertidale
(quella zona, cioè, che è compresa tra bassa e alta marea), ma in
Italia questa distinzione non è di solito molto significativa, data la
debolezza dei fenomeni di marea su gran parte delle coste della
penisola.
La linea della battigia viene periodicamente monitorata dalle
autorità preposte alla difesa delle coste, per rilevare tempestivamente
gli spostamenti della linea di costa, e prendere le misure necessarie (dalla rete).
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