un pensiero agli amici lontani, assenti,
uno sopra tutti, rovinato dal vivere, dall'essere;
verrà un tempo in cui capirà, lo so, ora non può,
vive nel vino della coppa sperando riesca a cancellare
brutture
e ingiustizie, almeno da lui ritenute tali;
un pensiero anche ad altri,
quelli scomparsi
in mattine di nebbie o assolati tramonti,
a rivederci, prima o poi, a rivederci
Gujil
For absent friends
Sunday at six when they close both the gates
A widowed pair still sitting there
Wonder if they’re late for church
And it’s cold, so they fasten their coats
And cross the grass, they’re always last.
Passing by the padlocked swings
The roundabout still turning
Ahead they see a small girl
On her way home with a pram.
Inside the archway
The priest greets them with a courteous nod
He’s close to God
Looking back at days of four instead of two
Years seem so few (four instead of two)
Heads bent in prayer for friends not there.
Leaving twopence on the plate
They hurry down the path and through the gate
And wait to board the bus
That ambles down the Street
They hurry down the path and through the gate
And wait to board the bus
That ambles down the Street
Per gli amici lontani
Domenica alle sei quando chiudono entrambi i cancelli
Un paio di vedove ancora sedute lì
Si chiedono se sono in ritardo per andare in chiesa
E fa freddo perciò si abbottonano le giacche
E attraversano il prato, sono sempre le ultime
Passando vicino alle altalene chiuse con il lucchetto
Alla giostra che ancora gira
Vedono davanti a loro una piccola bambina
Che torna a casa con una carrozzina
Davanti al passaggio ad arco
Il prete le saluta con un cenno del capo
È vicino a Dio
Ripensando ai giorni in cui
Gli anni sembrano così pochi (erano in quattro e non in due)
Le teste chine in preghiera per compagni non più lì
Dopo aver lasciato due pence sul piattino
Corrono lungo il sentiero che porta fuori il cancello
E aspettano per prendere l’autobus
Che cammina lentamente in strada
Un paio di vedove ancora sedute lì
Si chiedono se sono in ritardo per andare in chiesa
E fa freddo perciò si abbottonano le giacche
E attraversano il prato, sono sempre le ultime
Passando vicino alle altalene chiuse con il lucchetto
Alla giostra che ancora gira
Vedono davanti a loro una piccola bambina
Che torna a casa con una carrozzina
Davanti al passaggio ad arco
Il prete le saluta con un cenno del capo
È vicino a Dio
Ripensando ai giorni in cui
Gli anni sembrano così pochi (erano in quattro e non in due)
Le teste chine in preghiera per compagni non più lì
Dopo aver lasciato due pence sul piattino
Corrono lungo il sentiero che porta fuori il cancello
E aspettano per prendere l’autobus
Che cammina lentamente in strada
Nessun commento:
Posta un commento