sabato 11 gennaio 2020

Riflesso e poesia



indicibili forze, gravità, destino, fato,
imperialismi del tempo e della vita;
vorrei a volte sfuggire alle regole,
vorrei a volte essere destino io stesso


Poi giungono anche loro, le forze di gravità, a cancellare tutto ciò che è disinvolto e a ricordare l’impresa.
La terra e il lievito lottano, ma nessuno attende l’esito del combattimento: è già lotta definitiva questa intelligenza che si ghermisce mentre si alza e sa indignarsi con chi le chiede di essere clemente.
Se in qualche regione della terra c’è ancora una compravendita dell’ira, una mezzadria perché i bambini siano risparmiati, tutto ciò sarà spezzato.
Il suo fulgore infatti, esaurito ogni passatempo, esiste spezzando quanto è appena nato.
Questa è l’aurora.
Chi patteggiava con la crescita o chiedeva in giro dei pronostici, fugge.
L’aurora, la pulsazione che fin dall’inizio congeda i suoi protettori e vede che la morte è giovane.
Ecco che una voce racconta.
Essa ha trionfato, ma non lo sa: così potrà cantare la vittoria e cantare anche il vincitore, un purissimo pronome.

Milo De Angelis
da "Poesia e destino"

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