Le lettere d'amore che scrissi nella mia infanzia erano
memoria
Di un futuro paradiso perduto. La rotta incerta della mia
Speranza stava segnata sulle colline musicali del mio
Paese natale. Quello che io inseguivo era la cerva fragile,
il levriero
Effimero, la bellezza della pietra che si trasforma in angelo.
(...)
Juan Sánchez Peláez
da "Elena e gli elementi"
traduzione di Jordi Valentini
quelle che scrissi io ancora le leggo,
sono riposte in vecchi quaderni;
agende di un decennio, vecchie;
ora scrivo su un blog, chissà...
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