(gocce)
L'inverno e la sua fine
escono da quei monti
nel cielo
battaglia,
esitano l'uno
e l'altra, essi, rapiti
a quella luce
di politissimo cristallo,
alla flagranza delle valli,
e ora
un poco si osservano a distanza,
un poco si mischiano e si azzuffano
finché grandine o vento non sbaraglia
l'incertezza dello scontro.
Ci ottenebra, noi stille
sorprese in medio campo
un infittito scroscio,
ci affoga
l'uragano, sgombra
poi il sole
i celesti rimasugli
del furente nubifragio.
È inverno o primavera? Non lo sappiamo,
siamo
e non siamo niente
L'inverno e la sua fine
escono da quei monti
nel cielo
battaglia,
esitano l'uno
e l'altra, essi, rapiti
a quella luce
di politissimo cristallo,
alla flagranza delle valli,
e ora
un poco si osservano a distanza,
un poco si mischiano e si azzuffano
finché grandine o vento non sbaraglia
l'incertezza dello scontro.
Ci ottenebra, noi stille
sorprese in medio campo
un infittito scroscio,
ci affoga
l'uragano, sgombra
poi il sole
i celesti rimasugli
del furente nubifragio.
È inverno o primavera? Non lo sappiamo,
siamo
e non siamo niente
da "il lessico della luna nascente"
«Per noi, servire è un privilegio [...].
Ci rendiamo conto che quello che facciamo
è solo una goccia nell'oceano,
ma l'oceano senza quella goccia
sarebbe più piccolo »
Madre Teresa di Calcutta
siamo fatti di istanti come fotografie;
possiamo sbiadire col tempo,
possiamo velare i ricordi di sogno...
Nessun commento:
Posta un commento