giovedì 31 ottobre 2019

Casa


Io sono la  mia casa III
 
Dalla mia idea sferica delle cose,
nascono le inquietudini e i miei mali,
io geometricamente penso uguali
il grande e il piccolo, perché, essendo,
hanno uguale rilevanza;
esistendo,
i volumi non hanno proporzioni,
né si m
isurano per dimensioni
e contano solo perché totali,

se anche sfericamente disuguali.
 
Pita Amor
da "Io sono la mia casa"


 
Per Casa si intende una qualunque struttura utilizzata da uomini e donne per ripararsi dagli agenti atmosferici.
Essa generalmente ospita uno o più nuclei familiari e talvolta anche animali domestici.
Può anche corrispondere al concetto di unità abitativa coniato dal Movimento Moderno in architettura ed è stato nella storia il primo elemento fabbricato, che è andato ad incidere sull'ambiente naturale realizzando l'ambiente costruito proprio dei paesi e delle città.
La casa può essere anche considerata un luogo di ritrovo e di familiarità tra più persone.

(da Wikipedia)
 
impazziti voli nel cielo di ottobre,
in casa, arriva, il freddo, la  bruma;
nei campi madidi spuntano funghi,
il mio passeggiare ricerca la quiete...
 

mercoledì 30 ottobre 2019

Balcone e farfalle


41
La farfalla


Contento proprio contento
sono stato molte volte nella vita
ma più di tutte quando mi hanno liberato
in Germania
che mi sono messo a guardare una farfalla
senza la voglia di mangiarla.
 
Tonino Guerra
da "Il polverone"
 

è bello vederla sul mio balcone,
un angolo verde bistrattato;
qualche imbecille sorride maligno
e, come può, sopravvive alla vita...
 
il mondo è fatto anche da stupidi individui,
quelli incolori, ignoranti e saccenti;
loro credono che la vita sia la sola maestra
snobbano la cultura e  lo studio...
si capisce e si vede...
 

martedì 29 ottobre 2019

Sogni #0


 
 
ho visto mia madre cercare la sua,
nel sogno, pelliccia di opossum, scale in discesa,
la casa degli zii, in fondo la stalla;
sulla soglia un dondolo e una figlia,
seduta cullava la mamma, in braccio...
 
Gujil

lunedì 28 ottobre 2019

Tenebre e luce

S’è avvolto nelle tenebre il mondo, non temere.
Non credere durevole tutto ciò ch’è oscuro.
Sei vicino ai piaceri, amico, alle valli, ai fiori:
osa, non ti fermare. Ecco, già sorge l’alba!

Solo una nebbia lieve il tuo sguardo intimorisce.
La natura benevola prepara sotto il velo
ghirlande di rose e di viole, di nobili narcisi
per te, profumate ricompense ai tuoi canti.


1886 


Costantino Kavafis
da "Poesie segrete"
traduzione di Nicola Crocetti
  

La luce splende nelle tenebre, 
 le tenebre non l’hanno sopraffatta.
Giovanni 1, 5

 
 
avvolti dal buio, soli e sperduti,
siamo così quando perdiamo fiducia;
come oggi, nell'impeto che smuove,
in quell'orrore che segue il delirio...
 
 

domenica 27 ottobre 2019

Mura e città

IX, 153


O città, dove sono le tue mura,
i ricchi templi, le teste dei buoi
sacrificati? E il peplo tutto d’oro,
gli alabastri di Pafo? Dov’è più
il simulacro di Atena? Ogni cosa
ti fu tolta dalla guerra, dal lungo
scorrere del tempo e dalla potente
Moira, mutando così la tua sorte.
L’invidia vinse anche te: solo il nome
e la tua gloria non riuscì a oscurare.
 
Agazia lo Scolastico
 
Le mura (o cinta muraria) indicano generalmente le fortificazioni estese intorno ad un centro abitato: in opposizione a castello o fortezza, le mura sono quindi la fortificazione urbana.
Come per le altre fortificazioni, si debbono distinguere sostanzialmente due tipi di mura: quelle erette prima dell'introduzione delle artiglierie e quelle che, per difendersi dalle nuove armi, seguono i principi della fortificazione alla moderna (da Wikipedia).
 
città che affondano nel tempo,
come la mia di longobardi miti
ridonda e sopperisce al fato
murato in un impianto di sensi...

sabato 26 ottobre 2019

Amore e poesia

Poesia d'amore


Non sei più qui
ora tu ami altrove
dopo diverse trasfusioni di sangue
mi hai dimenticata
per un cambiamento
che tu solo definisci.
Lui deve allontanarsi per qualche giorno
e io sono di nuovo da te.
Mangiamo mele e
ci baciamo sotto i meli.

Ognuno vede l'amore negli occhi nostri.
Abbiamo occasione di dormire e
ammirare il nostro sentimento.
Non è solo piacere, è amore.
Finché ci riconosciamo, fa bel
tempo nelle tue stanze.

Coroniamo questi giorni con le nostre
prestazioni, senza nemmeno pensare
che dovremo vivere tra i libri e la gente
.

 
Nicolas Born
da "Tra bagliori e abbagli"
traduzione di Gio Batta Bucciol
 

 

amore e poesia,
un binomio che il tempo ha promosso;
da sempre l'amore,
spesso diventa poesia.
 
 
qualcuna l'ho scritta anch'io, tempo fa,
la gioventù foriera di irruenti pulsioni;
ora rifletto, arranco, mi arrangio,
come posso, potrei eppure ancora sono...

venerdì 25 ottobre 2019

Sciocchezze #0

 
Non lascerò che il silenzio
disturbi il mio rumore...
 

Gujil

giovedì 24 ottobre 2019

Villaggi

Villaggio di pescatori:
al chiaro di luna si balla
nel profumo del pesce crudo
 
Masaoka Shiki
 
flash anche qui infinito,
si riorganizzano visioni perdute;
in un attimo riponiamo noi stessi,
nella teca, nell'urna del siamo...

 

mercoledì 23 ottobre 2019

Poesia e riflesso

Oggi – vedi – l'arcano dell'impero
è il franare dell'arco, il ponte rotto
e il confine sbarrato e il campanile.
Certo, l'ordine è austero – tasca nostra –
però il soldo è di carta – resta zoppo.
Il metallo è ormai piombo, il trono falso:
il consenso rimane disperato
in assenza di meglio – il meno peggio
ha da tempo esaurito le cartucce:
non però per le stragi, a quanto sembra.
Ci rimane del resto la provincia –
non però di conquista: di regresso.
L'anarchia da signori della guerra
ce l'abbiamo anche noi – non c'è che dire –
con i poveri cristi giù in dogana
con i barbari tutti fede e mitra.
Resta il crollo del limite, del solo
limite da serbarsi: la decenza.
Nell'età disgustea l'aurora è fosca:
di autorevole c'è rimasto il cuoco.
 
Daniele Ventre
da "Nuga - Remake"
 
 
sensazioni si affannano nel cuore,
il cervello impazzisce di timori;
paure ancestrali fanno confusione,
si stagliano come austere torri...

martedì 22 ottobre 2019

Brindisi

Ultimo brindisi

Bevo a una casa distrutta,
alla mia vita sciagurata,
a solitudini vissute in due
e bevo anche a te:
all'inganno di labbra che tradirono,
al morto gelo dei tuoi occhi,
ad un mondo crudele e rozzo,
ad un Dio che non ci ha salvato.

Anna Achmatova
 

 Peder Severin Krøyer
"Il brindisi"

Con brindisi s'intende l'atto di alzare un bicchiere pieno di una bevanda (generalmente alcolica) e di bere alla salute di qualcuno.
Il gesto comprende il toccare o lo sfiorare i bicchieri dei commensali.
Il brindisi è diffuso in tutto il mondo; variano le esclamazioni accompagnatorie usate
(da Wikipedia).
 

brindo alla vita, finchè c'è,
festeggio finchè dura;
barlumi di senso si infrangono
in rivoli di ricordi scomposti...
 
 

lunedì 21 ottobre 2019

Città e riflesso



 
 
ognuno di noi ha avuto
la sua città natale;
io ci vivo ancora
dopo un breve esilio forzato

Gujil 









le città nostre, culle di vita,
;sono luoghi di nascita amati;
spesso rimangono indelebili tracce,
a volte solo ricordi lontani ...

domenica 20 ottobre 2019

Poesia, luogo e riflesso

La mia casa a Pennabilli
                              a Gianni Giannini

Adesso abito quassù
in una casa di montagna
e passo il tempo con delle foglie secche
che le metto in fila sopra uno scalino;
o vado a toccare quei fili d’acqua
che saltellano giù da una fessura di sassi
dove le trote stanno accovacciate al fresco
e Silvestro le prende con le mani
come fanno i gatti con le farfalle.
Mi piace anche fare dei conti
con un’aritmetica elementare:
due e due quattro sei e sei dodici
se vai a comprare sette uova e tre cadono
a terra, quante ne restano sane?
O altrimenti faccio delle righe sulla sabbia
del cortile, delle aste una dopo l’altra
per ricordare la sveltezza
delle gambe di una volta e l’aria
piena di lucciole e la bicicletta
e la fionda, gli aquiloni
e laggiù per ogni Ferragosto
il mare che stava disteso dietro montagne
  di sabbia come una bestia buona
sotto le carezze del padrone.
Il pomeriggio sto seduto a guardare
la valle e la montagna in fondo
con tutti i campi che sembrano stracci
ad asciugare al sole e ogni tanto le strisce
rosse dei papaveri, dei mucchietti di case
come dei nidi di rondini appoggiati a terra
e la gente piegata a lavorare
piccola come la polvere e io seduto
con tutta ’sta roba dentro gli occhi
e con la memoria che è diventata bianca
e su questo lenzuolo ogni tanto passa
la voce della mia povera mamma
e l’odore delle mele cotogne
che stavano in cima all’armadio.
 
Tonino guerra
da "L'albero dell'acqua"
 
come la mia casa sui monti, ora sola,
momenti felici e racconti di sere, ricordo;
poi il tempo che passa e ingrigisce,
la mente, il passato, le cose scordate...

 

sabato 19 ottobre 2019

Incompiuta

Poesia d'amore incompiuta

 

Ecco, la luna
doveva
vagare con noi,
su per il pendio,
dove i tigli
si voltano
al nostro passaggio.

Un cielo
da ricordare:
l'autunno ci scendeva
incontro, sulla via.

Il sentiero
porta lontano,
mai l'abbiamo percorso,
e vediamo avvicinarsi
un verde estraneo,
tu e io,
occhi così estranei,
tu e io.

 
Nicolas Born
da "Tra bagliori e abbagli"
traduzione di Gio Batta Bucciol
 
 
Incompiuta, Incompleta, Scompleta, Scompletata
- Parlando di opere, Incompiuta par più proprio di quelle lasciate non finite dall'autore; Incomplete, di quelle che non trattano compiutamente in tutte le sue parti la materia, o che non furono finora pubblicate per intero dall'editore o che non saranno mai; Scomplete, di quelle copie alle quali manca un volume o qualche pagina, ma che pure furono pubblicate per intero, e c'è chi le possiede intere; Scompletate, di quelle che, già possedute complete da noi, ci rimangono ora senza qualche volume, o perduto o non restituito da coloro a cui fu prestato. -«Opera rimasta incompiuta per la morte dell'autore. - Storia incompleta della filosofia greca. - L'opera rimase incompleta per mancanza d'associati, ma l'autore l'aveva compiuta. - E' ancora incompleta quest'opera; la comprerò quando sarà pubblicata tutta. - Questo Tito Livio è scompleto; ci manca il quarto volume. - M'è rimasto scompletato perchè lo studente a cui lo prestai se n'è andato a Parigi senza restituirmelo.» G.F. (dalla rete)
 
forse sono gli amori incompiuti,
si fermano a volte sui bordi dell'anima,
oppure tracimano e diventano uragani;
io, per me, amo ancora le favole...

venerdì 18 ottobre 2019

Protocollo cittadino #2

 
Il passaggio della perturbazione mi irrita,
pensiero di freddo e di pioggia;
lo scoccare del tempo è un'insidia silente,
cercherò di mostrare quello che posso...
 
Gujil
  
Perturbazione
– da Wikipedia -
 
In meteorologia è un termine utilizzato per indicare
l'arrivo di aria instabile associato ad una
bassa pressione, portatrice di maltempo.

giovedì 17 ottobre 2019

Niente

Niente

La vita dura poco
tutto cambia o muore;
il cappello che portava mio padre
adesso gira sopra la testa contadina
di un parente alla lunga di mia madre.
Anche la Terra scoppierà
e ci saranno le montagne che voleranno in aria
e l’acqua si rotolerà
su delle stelle morte
e dove girava il mondo ci sarà del vento
con voci, urla e musica
che è restata attaccata alle nuvole.
Magari dentro quella bufera
arriverà una mano lunga a raccogliere le molliche
delle città e la polvere delle cose grandi
che ha fatto la gente e le foglie dei boschi
e le penne degli uccelli… o niente.
 

Tonino Guerra
da "L'albero dell'acqua"

Il niente è effettivamente il nulla: scaturisce dalla locuzione del latino medievale nec entem, cioè 'nessuna cosa'. Ed è questo il significato con cui pervade la nostra lingua - con un'estensione verso ciò che è di poco conto. Nella stanza non c'è niente, il mio male è una cosa da niente, mi sorridi come niente fosse. In effetti pare perfettamente sovrapponibile a 'nulla', che anzi risulta più comune (dalla rete).
 
niente è quello che a volte rimane,
un pugno di sabbia che scorre,
come il tempo che non si ferma più;
restiamo isolati nel forse del poi...

mercoledì 16 ottobre 2019

Haiku

 
 
Haiku n° 25
 
Solo, solitario passo,
alpino, di uomo stanco;
mi ritrovo a riposare un sasso.
 
Anonimo
del XX° Secolo
Haiku

martedì 15 ottobre 2019

Poesia, riflesso e verbo


Ti ho amato
con
troppe parole.

mi piacerebbe
poter tornare

ad amarti
con una sola
parola.
 
Montserrat Abellò
da "El blat del temps", 1986
 
 
l'amore, l'amore, quando continua
diventa affetto indicibile e grande;
scevrano passioni, impeti e ardori
arriva una quiete serena che porta lontano...

 

lunedì 14 ottobre 2019

Il verso

Il verso è l’insieme di parole contenute in una riga di una poesia. I versi, con le loro diverse lunghezze e con la distribuzione degli accenti sulle parole, costituiscono l’unità di base del ritmo di una poesia.
 
Il mio verso

Il mio verso parla per zittire
i botti che perforano
i timpani del silenzio.
Accarezza il tuo nome e si posa
sul tuo sguardo quale aquila ferita,
orfana di intensità.
Il mio verso cerca la tua storia;
si incontrano la mia memoria e il tuo cammino
per ripercorrere un'altra possibilità d'amore.
 
Luali Lahsen
Traduzione di Giulia Maltese

  

quelli mie invece sanno di nostalgia,
una vena di sensazioni pacate, lente;
anche giovane vedevo la poesia amica,ho saputo distinguere e prendere atto...

Il verso è l’insieme di parole contenute in una riga di una poesia. I versi, con le loro diverse lunghezze e con la distribuzione degli accenti sulle parole, costituiscono l’unità di base del ritmo di una poesia.
Le parole che formano il verso sono, a loro volta, formate da sillabe che non vengono pronunciate tutte con la stessa intensità. Le sillabe, infatti, colpite dall’accento ritmico (in genere coincide con l’accento tonico delle parole), producono precisi effetti musicali di tipo ritmico ed evidenziano certe parole invece di altre all’interno di un verso. Così una serie di accenti ravvicinati determina un ritmo particolarmente veloce; invece una serie di accenti distanziati determina un ritmo lento e pacato (dalla rete).

Proprio in base al diverso numero di sillabe e alla diversa distribuzione degli accenti, si hanno vari tipi di verso, come risulta dalla seguente tabella:

Tipo di versoNumero di sillabeSillabe su cui cadono gli accenti ritmiciEsempio

Binario
21ᵅDié / tro
Ternario32ᵅtos / / sce
Quaternario41ᵅ e 3ᵅ / vo / ghiá / mo
Quinario51ᵅ (o 2ᵅ) e 4ᵅquán / te / ca / / te
Senario62ᵅ e 5ᵅche / / ce / la / / ra
Settenario7accento mobile su una delle prime quattro sillabe e fisso sulla 6ᵅSié / pi / di / me / lo / grá / no
Ottonario83ᵅ e 7ᵅDol / ce / mén / te / muor / feb / brá / io
Novenario92ᵅ, 5ᵅ e 8ᵅTu / món / di / la / pér / si / ca / dól / ce
Decasillabo103ᵅ, 6ᵅ e 9ᵅS’o / de a / / stra u / no / squíl / lo / di / tróm / ba
endecasillabo116 e 10

4ᵅ, 8ᵅ e 10ᵅ


4ᵅ, 7ᵅ e 10ᵅ
L’endecasillabo, uno dei versi più frequentemente utilizzati nella poesia italiana, presenta diverse combinazioni di accenti ritmici, oltre a quelle indicate, che sono le più ricorrenti.

domenica 13 ottobre 2019

Protocollo cittadino #1

 il passaggio dell'autunno mi infastidisce,
il tempo comincia a cambiare e il freddo arriverà;
il cambio di ore di luce si fa sentire, pesa,
mi sento vicino all'inverno...
 
Gujil