sabato 8 giugno 2019

Ancora sulla parola

È vana la parola e non ci assiste
Quando, a colmare il cuor nostro, vorremmo
La liquida vertigine dei tasti,
Le matasse degli archi,
Le cacce degli ottoni.
Oh misera parola, grave
Di definite significazioni,
Negata a libertà, d’inferno schiava.

La parola significa. E ben questa
È la sua morte –
Scindere dalle corde del destino
La nostra vera dignità celeste
E ritrovare il tuono che declina
La nostra umanità terrestre,
Scaricare la soma che ci ingombra
E il terrore dell’ombra,
Nulla significare, nulla dire:
Tale forse il supremo atto d’amore.
 
Tommaso Landolfi
 
 
la parola può essere affascinante, magica,
uno strumento potente in bocca a pochi;
i più ne usano così in minima parte
che ciò che dicono è banale e irrisorio 
Gujil
 
quanta verità, eppure il suono,
quello che affascina e armonizza;
ci mancherebbe la parola, il dire,
chi ha solo gesti è un po' più solo...

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