martedì 14 maggio 2019

Il 13° invitato

Il tredicesimo invitato
 
Grazie – ma qui che aspetto?
Io qui non mi trovo. Io fra voi
sto come il tredicesimo invitato,
per cui viene aggiunto un panchetto
e mangia nel piatto scompagnato.
E fra tutti che parlano – lui ascolta.
Fra tante risa – cerca di sorridere.
Inetto, benché arda,
a sostenere quel peso di splendori,
si sente grato se alcuno casualmente
lo guarda. Quando in cuore
si smarrisce atterrito «Sto per piangere!»
E all’improvviso capisce
che siede un’ombra al suo posto:
che – entrando – lui è rimasto chiuso fuori.
 
Fernanda Romagnoli
da "Il tredicesimo invitato"
 
 

spesso anch'io fuori posto, ultimo,
forse invitato per evitare scaramanzie;
non ho mai sofferto più di tanto,
meglio esserci che stare da solo...


Alzi la mano chi, quando ha visto una tavolata apparecchiata per 13 non ha faticato a mangiare.
Da cosa nasce questa credenza?
Sapete perchè a tavola invitare 13 persone porta sfortuna?
Ci sono due teorie riguardo la presunta sfortuna associata al numero delle persone presenti a tavola, una di origine religiosa mentre l’altra legata ad un evento storico.
Durante l’Ultima Cena, 13 era il numero dei partecipanti.
Per questa ragione si crede che il tredicesimo convitato sarebbe destinato a morire entro l’anno.
 
Venerdì 13 del 1307 Filippo IV re di Francia diede ordine di sterminare i cavalieri templari per impadronirsi delle loro ricchezze.
Questo evento storico, rimasto a lungo nell’immaginario popolare, ha associato il numero 13 a qualcosa di funesto.
 
Ecco come evitare la sfortuna (per chi ci crede) se si è in 13 a tavola:
uno dei commensali potrebbe accomodarsi a mangiare in cucina (!)
Oppure si può sempre invitare qualche persona in più – invitarne meno sarebbe scortese, non trovate?
(dalla rete)

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