domenica 28 aprile 2019

Arcobaleno


Eppure sempre ancora rose
alte come l'estate
farfalle
battito d'ali di gabbiano
sul fiume

No
non dimentico
gli anni incendiati
non dimentico
che stivali

calpestarono l'arcobaleno
che presero le armi
per trasformarci in
rose di fuoco farfalle di fuoco ali di fuoco


eppure ancora sempre estate piena
il profumo
i ranuncoli sul fiume
l'oro sulla mia pelle

e le rose morte
dopo la notte
 
Rose Ausländer

da "Il nome della rosa"
traduzione di Elisabetta Potthoff


l’arcobaleno è un fenomeno ottico costituito da tanti minuscoli "prismi" (le gocce d'acqua) che danno luogo ad uno spettro quasi continuo di luce nel cielo laddove la luce stessa del Sole attraversa le gocce che si trovano in sospensione dopo o durante un temporale, o presso una cascata o una fontana.
La luce solare si disperde e viene riflessa e rifratta all'interno delle gocce d'acqua e ne vediamo il risultato (l'arcobaleno, appunto) quando intercettiamo con i nostri occhi i vari raggi colorati.
Questo avviene quando ci poniamo con un'angolazione di 40/42° rispetto alla direzione dei raggi che incidono sulle gocce.
Per questo vediamo l'arcobaleno quando il Sole è alle nostre spalle.
Per la stessa ragione l'arcobaleno non ha un luogo fisico, è un fenomeno "evanescente" che si manifesta ai nostri occhi solo quando ci troviamo nella posizione suddetta.
Se ci spostiamo (e/o si sposta l'insieme delle gocce), si "sposta" anche lui, perché "cambia" il luogo dei punti nello spazio dal quale vediamo provenire i raggi dello spettro.
(dalla rete)
 
diluvio di cose, di parole,
questo è il passato per me, ieri,
oggi è un presente di lunghi silenzi,
domani? chissà, parole in libertà...

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