giovedì 17 gennaio 2019

Primavera di Ibico


Primavera. Cotogni meli dissetati da rivoli
d'acqua di canale, là all'albereto
innocente di Vergini. Vinate fluorescenze
mature sotto opaco verde
di vite svettano. Per me no: eros
non ha epoche quiete, mai.
Sbiancata di lampi
settentrionale bora
raffica di Cìpride, con ossessioni
ardenti, cupa, sprezzante
scuote brutalmente alla radice
la mia interna febbre. 

 
Ibico
Traduzione di Ezio Savino
 
Ibico
(Ἴβυκος, Íbykos; Rhegion, 570 a.C. circa – Corinto?, dopo il 522 a.C.)
è stato un poeta greco antico di lirica corale, attivo verso la metà del VI secolo a.C. in Magna Grecia. Ibico nacque a Rhegion (oggi Reggio Calabria) da una famiglia aristocratica.
Figlio di Fitio, si sarebbe formato alla scuola poetica di Stesicoro e in età adulta andò a vivere a Samo presso la corte del tiranno Policrate, dove incontrò il poeta Anacreonte.
Alcuni aneddoti antichi ricordano, a tal proposito, Ibico non solo come poeta di corte di Policrate, ma, appaiandolo appunto ad Anacreonte, come inventore di strumenti musicali.
(da Wikipedia)
 
...e siamo in Inverno, il verde
ora è solo accennato, tra i grigi;
camminate in compagnia distaccano
anime sole da questo grigiore...

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