Sulla riva del fiume resta solitaria
la camicia azzurra di qualche infelice
la camicia azzurra di qualche infelice
Non c’è nulla, neppure la chiara luce del giorno
Un giorno inutile pieno d’ombra
Dove è andato quell’uomo?
Nell’acqua, all’improvviso,
cercando un inferno che coprisse il suo cuore?
O forse si è sdraiato
nell’ornato silenzio del bosco?
Sul suo corpo sono cadute
alcune foglie
Gli infelici non lasciano tracce
dei passi perduti
Ma sulla riva del fiume questo sciame di fili azzurri
sembra la favola vera di ogni vita
Come se l’essenza di qualche respiro,
la vanità di un regno perduto, una lettera spiacevole
fossero mie, perché fui io che un giorno
qui affogai in silenzio: il fiume lo sa.
Sunil Gangopadhyay
sostantivo maschile sing., (pl: fiumi)
1.- (geografia) corso d'acqua che scorre prevalentemente in pianura o, comunque, nel cui percorso prevalga una pendenza molto bassa in modo che lo scorrere dell'acqua sia regolare
2.- (per estensione) qualsiasi liquido che scorre in abbondanza, spesso in senso iperbolico. Ha pianto un fiume di lacrime.
3.- (senso figurato) grande quantità in movimento Un fiume di persone è entrato allo stadio.
4.- (araldica) figura araldica convenzionale costituita da alcune fasce ondulate
aggettivo fiume m e f inv
molto lungo, più lungo del normale, sia in senso spaziale che in senso temporale
Ha scritto un romanzo fiume. È stata una seduta fiume.
un fiume, un amico lontano,
lo rivedo ogni tanto, lo attraverso eppure...
quella sensazione di freddo perdura, allontana;
mi specchio e più non mi conosco...
Nessun commento:
Posta un commento