Auguste Toulmouche "Il bacio" |
Pima di te m’avevano baciata
solo i venti del cielo e piogge chiare –
ora che ci sei tu, potrei quei baci
ancor desiderare?
Mi volsi al mare, e mi mandò i suoi venti,
incontro mi balzarono cantandomi del sud –
ma a loro mi sottrassi, e a te di nuovo
io porsi le mie labbra da baciare.
Ai lieti scrosci del radioso Aprile
negai la bocca a nuovi baci avvezza
e chinai il capo perché quell’ebbrezza
la pioggia non spegnesse come stella.
Appartengo al mio amore ed egli a me,
siamo legati da un suggello ardente –
potrei lasciar entrare un mendicante
dove dimora un re?
Sara Teasdale
traduzione di Silvio Raffo
Il Bacio, 1860 collezione privata |
Il dipinto è datato e firmato (1860) ma evidentemente il soggetto fu
replicato da parte di Toulmouche perché abbiamo una rivista del 1857 che
parla di un'opera analoga, avente per soggetto "una madre che abbraccia
suo figlio", giudicandola "un realistico soggetto di genere, dove il
signor Toulmouche ha curato in modo particolare il disegno, ma non il
colore".
Che Toulmouche profondesse impegno nella composizione e nel disegno è evidente in questo dipinto, per esempio, dalle pieghe traslucide della veste della madre (tipiche della pittura di Toulmouche), che offrono un certo grado di ricercatezza nella linea (non mancano, parlando invece del colore, certi effetti di luce, come attestano i guizzi bianchi su certe pieghe. Ad ogni modo, Toulmouche riesce bene nell'intento di comunicare tutta la tenerezza di questo gesto spontaneo che nasce tra una madre dallo sguardo dolce e il bambino che ha un'aria tra il trasognato e l'annoiato. (2 marzo 2017 - Finestre sull'arte - dalla rete)
Che Toulmouche profondesse impegno nella composizione e nel disegno è evidente in questo dipinto, per esempio, dalle pieghe traslucide della veste della madre (tipiche della pittura di Toulmouche), che offrono un certo grado di ricercatezza nella linea (non mancano, parlando invece del colore, certi effetti di luce, come attestano i guizzi bianchi su certe pieghe. Ad ogni modo, Toulmouche riesce bene nell'intento di comunicare tutta la tenerezza di questo gesto spontaneo che nasce tra una madre dallo sguardo dolce e il bambino che ha un'aria tra il trasognato e l'annoiato. (2 marzo 2017 - Finestre sull'arte - dalla rete)
da tempo non bacio più, bacio intendo,
quello che fa fremere e impazzire i corpi;
l'età condiziona le situazioni ed i gesti
in fondo resta solo noi stessi..., giù...
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