mercoledì 2 maggio 2018

Ho visto cose...

Scena finale

ho lasciato la porta mezza aperta
sono un animale che non si rassegna a morire

l'eternità è l'oscura cerniera che cede
un piccolo rumore nella notte della carne

sono l'isola che avanza sostenuta dalla morte
o una città ferocemente accerchiata dalla vita

o forse non sono nulla
solo l'insonnia
e la brillante indifferenza degli astri

deserto destino
inesorabile il sole dei vivi si alza
riconosco quella porta
altra non c'è

ghiaccio primaverile
e una spina di sangue

nell'occhio della rosa

Blanca Varela
da " Crocifinzioni"
traduzione di Stefano Bernardinelli
 
  

il "clou" delle cose avviene
quando non ce lo aspettiamo,
è un attimo di turbine assoluto
poi, ritorna la calma...

 
Ho visto cose che voi umani... è un modo di dire derivato dal monologo pronunciato dall'androide Roy Batty nel film di fantascienza Blade Runner, del 1982, diretto da Ridley Scott e ispirato al romanzo "Il cacciatore di androidi" (Do Androids Dream of Electric Sheep?) di Philip K. Dick.
Tale frase, che non è presente nel romanzo, nel doppiaggio originale del film inizia in realtà in maniera leggermente diversa:
"Io ne ho viste cose..."
Nel film la frase è l'incipit (in forma leggermente modificata) del soliloquio di Rutger Hauer (doppiato in italiano da Sandro Iovino) nei panni del replicante Roy Batty, il quale sotto la pioggia prima di morire afferma amaramente:
 

(EN) « I've seen things you people wouldn't believe,
attack ships on fire off the shoulder of Orion,
I watched c-beams glitter in the dark near the Tannhäuser Gates.
All those moments will be lost in time,
like tears in rain.
Time to die. »

(IT) « Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi:
navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di
Orione,
e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo,
come lacrime nella pioggia.
È tempo di morire. »
(Rutger Hauer/Roy Batty)

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