Il tanka (短歌),
(letteralmente, in giapponese, "poesia breve")
è un componimento poetico d'origine giapponese di 31 morae.
Nato nel V secolo d.C., grazie alla sua versatilità e alla pratica ininterrotta, non ha subito variazioni nel corso dei sedici secoli della sua storia.
A partire soprattutto dal XVII secolo, i primi tre versi iniziarono ad essere usati come una poesia a sé, dando così vita all'haiku.
Amore o sangue?
tutta la primavera
è in questa peonia che mi ossessiona,
scende la notte, sono sola,
sola senza una poesia.
tutta la primavera
è in questa peonia che mi ossessiona,
scende la notte, sono sola,
sola senza una poesia.
Akiko Yosano
È formato da 5 versi di 5 e 7 morae così disposti: 5, 7, 5, / 7, 7.
È diviso in due parti: i primi tre versi formano il kami no ku (上の句, strofa superiore), gli ultimi due lo shimo no ku (下の句, strofa inferiore); le due parti devono produrre un effetto contrastante.
Il tanka, come l'haiku, è molto diffuso e praticato in Giappone sia da letterati, sia da gente comune; in tale nazione, infatti, ancora adesso l'imperatore indice annualmente una competizione per il miglior tanka dell'anno, fornendo il tema a cui attenersi.
Il genere del tanka è stato praticato anche da autori occidentali, come ad esempio Jorge Luis Borges, Jacques Roubaud and Nicolas Grenier (da Wikipedia).
un tanka per esprimere
cose, desideri, sogni,
nei meandri della mente riposa
la risposta alle tante domande
Si conosce poco della vita privata della
poetessa Akiki Yosano, una voce leggerissima ma sensuale, mai realmente penetrante ma dolcissima. Ed è la sua dolcezza che spicca come materia poetica evocata. Anche quando la consapevolezza della propria femminilità diviene arma (anche involontaria) la poetessa mantiene uno sguardo tenue, riflessivo, sensuale. Ed è forse quest’ultima definizione di sensualità che merita l’appellativo di poesia erotica. La sua letteratura è davvero importante se si
vuole approfondire la poesia nipponica.
Proto femminista, pacifista,
riformatrice sociale, poetessa.
Questo fu Akiko Yosano.
Fu una delle
voci più famose e controverse della poesia giapponese della prima metà
del Novecento. Figlia di un ricco mercante di Sakai, nella prefettura di
Osaka, nacque il 7 dicembre 1878 e il suo vero nome era Shiyo Yosano.
Fin dai tempi della scuola superiore scrisse poesie per varie
pubblicazioni, in particolare la rivista di poesia Myōjō edita da Tekkan
Yosano., giovane ed intraprendente editore che iniziò all’arte della
poesia Tanka la futura Akiko, diventandole in seguito anche il marito.
La sua opera più importante fu la raccolta Midaregami, pubblicata nel
1901. Il suo poema “Kimi Shinitamou koto nakare” (Tu non morirai), fu
musicato e divenne inno di protesta durante la guerra russo-giapponese.
Akiko fondò poi una scuola per l’educazione femminile e divenne paladina
dei diritti delle donne. Alla sua produzione poetica seguirono Koōgi
“Piccolo ventaglio”, 1902; Maihime “La danzatrice”, 1906. La Yosano
affiancò libri di saggi (specie sulla condizione femminile), racconti
per bambini, cronache di viaggi, impegnandosi anche nella versione in
giapponese moderno (1938-39) del Genji monogatari. Morì a causa di un
infarto il 29 maggio 1942 (dalla rete).
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