martedì 20 marzo 2018

Il sonno




Sonno,  tacuinum sanitatis
 casanatensis (XIV secolo)

L’arte del primo sonno

Che pece tenera l’inesperienza
tua e mia dell’umano, che amore
l’amore catafratto d’ironia,
questo illudersi a ore alterne d’una
maturità che non esiste o almeno
non esiste nel nostro destino.

Quanto poco fu il tempo per descriverti
e meno ancora quello che serviva
a viverti. Illeso amore, accento
di sorriso sulla mia prima costola
fratturata, questo scherzo sottile
di primavera, e al suo velo invisibile
io e te ringiovaniti nella spera
del vaniloquio: la chiave è sul banco
che ti apre e mi vuota come l’uno

in euforia dopo l’altro i bicchieri.
 
Silvio Ramat
  

il sonno, così prezioso,
ormai raro e corto nei sogni
quelli miei brevi, unici, potenti
nella solitudine di sempre
 
« Dio benedica chi ha inventato il sonno,mantello che avvolge i pensieri di tutti gli uomini,
cibo che soddisfa ogni fame,
peso che equilibra le bilance e accomuna il mandriano al re,
lo stolto al saggio. »
 
Miguel de Cervantes
 
 
 

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