sabato 13 gennaio 2018

Dopo la terra?

Dopo la terra

VII. Corropoli

 
Là il monte, laggiù è il mare:
il mare con le speranze strappate
a una barca che adagio s’avvicina.
Sui chioschi di benzina
cantano i tordi e volano nelle vallate
alle ragazze dal petto tremante
oh così dolcemente.
Quelle del mare, ardite fiere
contrastano, sono restie agli sguardi
maliziosi e azzannano
come i lupi di selva.
(Pace con voi, ragazze dell’Abruzzo,
una è sangue al mio cuore.)
A Corropoli fumano i camini,
gli alberi difendono le case
dove i topi imperversano e la razza
degli uomini passati consumò
nel rancore una vita vile.
Case per amori di monache,
per grida soffocate, per pugnali
cavati al frusciare di un uscio
o all’ombra di un cortile.

Ma strappa la tenda dal cielo
una donna accosciata nel vento,
canta un riso gentile;
palpita l’aria fatta azzurra
al lume dei suoi occhi
mentre con le mani in cui traluce l’osso
sceglie e vaglia il frumento.
 
Roberto Roversi
da “Dopo Campoformio”, 1962
 
come sarà la vita dopo la terra?
forse vagheremo galassie con l'anima

in cerca di un posto dove rifermarsi
per distruggere tutto di nuovo
Gujil
 
ricordi di adolescenza, musica,
nei dischi di allora le fughe
vinili prestati, consunti dall'uso
e sogni, sogni e ragazze...

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