Ma tu continua e perditi, mia vita,
per le rosse città dei cani afosi
convessi sopra i fiumi arsi dal vento.
Le danzatrici scuotono l'oriente
appassionato, effondono i metalli
del sole le veementi baiadere.
Un passero profondo si dispiuma
sul golfo ov'io sognai la Georgia:
dal mare (una viola trafelata
nella memoria bianca di vestigia)
un vento desolato s'appoggiava
ai tuoi vetri con una piuma grigia
e se volevi accoglierlo una bruna
solitudine offesa la tua mano
premeva nei suoi limbi odorosi
d'inattuate rose di lontano.
Mario Luzi
da avvento notturno, 1940
l'amore tra mito e i giorni nostri,
cambia, come noi, col tempo;
la bellezza si introspette,
l'ardore scema.
Gujil
un amore costante, solo, forte
diventa affetto col tempo,
io per me amo un concetto passato
accarezzo quel viso ancora, ogni tanto....
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