Esempio: Red. Oss. an. 4. La qual coda era tutta tempestata di macchie bianche in figura di minutissime stelluzze.
(accademia della Crusca)
Stelluzza
Laggiu laggiu, su quella falda estrema
Di ciel che prima innanzi al di s’inalba,
Rasente il flutto abbrividisce e trema
Una stelluzza abbacinata e scialba.
Fosforeggia soletta, erma, perduta,
Nel piu profondo d’un baratro spento;
Piu solinga fiammella e piu minuta
Non ha, quanto si gira, il firmamento.
Fuor della buja infinita zampilla
Perennemente il suo tremolo raggio,
E guizza, e vola, ed alla mia pupilla
Giunge sfinito pel lungo viaggio.
Giunge alla mia pupilla e nell’oscuro
Gorgo della diserta anima scende,
E, come in prisma di forbito e puro
Cristallo, una dipinta iri v’accende.
Vesperi alla diserta anima in grembo,
E di pallide larve e di smarriti
Sogni vi desta un vaporoso nembo.
Arturo Graf
le stelle più piccole, quelle sole,
i soli lontani dei desideri,
seconda stella a destra...,
prima del nostro incedere...
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