sabato 6 maggio 2017

Vermiglità


Scioglie amor da l’amorose
vive rose
di duo labbra vermigliette
parolette, onde ’l mio core
tocca amore
di soavi favillette.
E ne l’alma amor le scrive
vive vive,
col soave e puro inchiostro
di quell’ostro, ond’a bei detti
vezzosetti,
apre amor di perle un chiostro.
Care note pellegrine,
porporine,
deh chi tanto il cor mi cela,
che non svela i vostri onori,
tra gli ardori,
onde l’alma avvampa o gela?
Ahi che voci così care,
così rare
moverian gli altrui desiri
a sospiri, onde repente
la mia mente
toccherian novi martiri.
Taccia dunque il cor geloso,
timoroso,
qualor Livia, un dolce detto
leggiadretto al cor mandando
sospirando,
dice “Caro il mio caretto”.
 
Ansaldo Ceba
 
 
vermìglio
aggettivo
 [dal provenz. vermelh (che, come il fr. vermeil,
è il lat. vermicŭlus, dim. di vermis «verme»;
nel lat. tardo il vocabolo indicò la cocciniglia e il colore che se ne ricava)]
- TRECCANI -
 
Di colore rosso vivo, purpureo: balenò una luce vermiglia La qual mi vinse ciascun sentimento (Dante); Que’ che ’n Tesaglia ebbe le man sì pronte A farla del civil sangue vermiglia (Petrarca); la giovane, che di vergogna tutta era nel viso divenuta vermiglia (Boccaccio); un bel cespuglio vede Di prun fioriti e di v. rose (Ariosto); Quando brillava il vespero v. (Pascoli). Anche come s. m., per indicare il colore vermiglio: gli vide nel petto una gran macchia di v. (Boccaccio).
Il termine, piuttosto letter., si usa anche nel linguaggio della moda per indicare una varietà di rosso acceso scarlatto.
 
◆ Diminutivo - vezzeggiativo. vermigliuzzo: e’ mi par pur vederti morderle ... quella sua bocca vermigliuzza (Boccaccio).
 
antiche pulsioni riaffiorano
sempre avvolte da mani preziose,
come farei senza di loro?
come potrei sfogare l'istinto?
 

Nessun commento:

Posta un commento