martedì 18 aprile 2017

Non chiedermi parole...


La parola
(dal greco παραβολή parabolè, attraverso il latino parabŏla, poi alterato in paràula nel volgare) è l'espressione orale o scritta di una informazione o di un concetto, ovvero la rappresentazione di una idea svolta a mezzo e nel presupposto di un riferimento convenzionale.
In morfologia la parola è definita come un elemento linguistico costituito da un morfema libero o da una sequenza di morfemi legati.
In sintassi si fa riferimento alla parola come a un'entità della frase associata a una determinata parte del discorso.
Elemento basilare della comunicazione verbale, la parola assume in questa il ruolo di unità minima di trasmissione dei concetti e come tale è stata anche definita "monade logica", sebbene siano state mosse obiezioni a questa visione atomistica, soprattutto per effetto dei numerosi esperimenti di manipolazione verbale prodotti particolarmente nell'arte o in usi strumentali speciali della comunicazione (da Wikipedia).


Non chiedermi parole oggi non bastano.
Stanno nei dizionari: sia pure imprevedibili
nei loro incastri, sono consunte voci.
È sempre un prevedibile dejà vu.
Vorrei parlare con te - è lo stesso con Dio -
tramite segni umbratili di nervi,
elettrici messaggi che la psiche
trae dal cuore dell’universo.
Un fremere d’antenne, un disegno di danza,
un infinitesimo battere di ciglia,
la musica-ultrasuono che nemmeno
immaginava Bach. 
 
Maria Luisa Spaziani

  
Maria Luisa Spaziani (Torino 1924 - Roma 2014)
ha insegnato letteratura francese all’università di Messina. Traduttrice di Audiberti, Bellow, Flaubert, Gobineau, Gombrich, Jammes, Marivaux, Racine, Ronsard, Yourcenar, autrice di saggi, fra cui Ronsard fra gli astri della Pléiade (1972), Il teatro francese del Settecento (1974), Il teatro francese dell'Ottocento (1977), ha fondato e presieduto, a Roma, il Centro internazionale Eugenio Montale, ora Universitas Montaliana, tra le cui attività annuali figura un premio internazionale di poesia, dedicato al poeta prediletto, al quale è stata per lunghi anni legata da una profonda e sincera amicizia. Il volume Tutte le poesie (2012) raccoglie fra l’altro Le acque del Sabato e Primavera a Parigi (1954), Il gong (1962), Utilità della memoria (1966), L’occhio del ciclone (1970), Transito con catene (1977), Geometria del disordine (1981, premio Viareggio), La stella del libero arbitrio (1986), il racconto in versi Giovanna d'Arco (1990), più volte portato sulle scene, Torri di vedetta (1992), I fasti dell’ortica (1996), La radice del mare (1999), La traversata dell’oasi (2002), Poesie dalla mano sinistra (2002), La luna è già alta (2006), l’antologia del 2011, Poesie (1954-2006), e L'opera poetica (2012) (TRECCANI).
 
già, non "chiederci la parola"
di poeta docile e pensoso,
nei dejà vu la nostra vita,
quella che siamo o che avremmo voluto...

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