ed ecco ci siamo tutti riuniti l'intera famiglia
quando gli inservienti del cimitero hanno reciso
un raggio incerto dietro l'ultimo di noi
ci siamo rincontrati come negli ultimi tempi
del gioco in borsa
delle corse in carrozza
dei balli domenicali al club fuori città
siamo coricati sul pavimento duro
sotto una coppa di marmo
pesante per le foglie secche e l'acqua piovana
comunque in compagnia dignitosa
a destra un magnate dello zucchero
a sinistra un tenore d'opera
non sentiamo l'acqua che scorre il vento che sibila ma
a volte in una notte sorda tremiamo
quando i giovani intonano una canzone indolente
ritornando nei sobborghi operai
a ora tarda dal ballo
quando gli inservienti del cimitero hanno reciso
un raggio incerto dietro l'ultimo di noi
ci siamo rincontrati come negli ultimi tempi
del gioco in borsa
delle corse in carrozza
dei balli domenicali al club fuori città
siamo coricati sul pavimento duro
sotto una coppa di marmo
pesante per le foglie secche e l'acqua piovana
comunque in compagnia dignitosa
a destra un magnate dello zucchero
a sinistra un tenore d'opera
non sentiamo l'acqua che scorre il vento che sibila ma
a volte in una notte sorda tremiamo
quando i giovani intonano una canzone indolente
ritornando nei sobborghi operai
a ora tarda dal ballo
Jurij Andruchovic
Traduzione di Paolo Galvagni
Traduzione di Paolo Galvagni
sepolcro
(ant. sepulcro)
(ant. sepulcro)
sostantivo maschile
[dal lat. sepulcrum, der. del tema di sepelire «seppellire»]
- TRECCANI -
1-. a. Sinon. meno com. di tomba, ed adoperato soprattutto per indicare sepoltura illustre per la fama della persona sepolta, per la grandiosità delle sue dimensioni o per l’interesse artistico o storico delle sue forme; prende quindi talora aspetti e funzioni di monumento commemorativo come nelle cappelle e nei sacelli funerarî, o di sepoltura familiare e collettiva come in certe tombe monumentali, o di luogo di culto, come nei casi di sepolture di personaggi oggetto di venerazione religiosa (per il sepolcro nella storia dell’arte, v. tomba): il s. degli Scipioni, sulla via Appia a Roma ; il s. dell’Alfieri, in S. Croce a Firenze , ecc.; innalzare un s. (qui s’intende il monumento); violazione di s., in diritto penale, delitto contro la pietà dei defunti punito con la reclusione. Col valore generico di sepoltura ha tono più elevato e solenne di tomba e ancor più di fossa, spec. in alcune espressioni fig. in cui è simbolo della morte, come essere con un piede nel s., avere ancora poca vita, scendere nel s., morire, condurre, portare al s., far morire, affrettare la morte di qualcuno. Raro col sign. astratto di sepoltura: né chi mi cuopra Gli occhi sarà, né chi sepolcro dia (Ariosto ). Molto nota la locuz. evangelica s. imbiancati, estesa a indicare gli ipocriti, e rivolta da Gesù (Matteo 23, 27) agli scribi e ai farisei.
b. Santo Sepolcro, o assol. il Sepolcro, la sepoltura di Cristo in Gerusalemme : la venerazione del Santo S.; liberazione del Santo S., scopo delle crociate (in questa frase, l’espressione acquista un valore estens., indicando genericam. i luoghi santi della Palestina ).
2-. Nella liturgia cattolica, denominazione impropria del repositorio, mobile in cui l’Eucaristia, al termine della messa vespertina in memoria della cena del Signore del giovedì santo, viene riposta, e conservata fino alla solenne funzione liturgica del venerdì santo, nella quale si commemora la morte di Gesù; visita ai S., pia tradizione cattolica per la quale i fedeli sogliono fare una breve adorazione innanzi al repositorio in più chiese: visitare i S., pop. fare i Sepolcri.
sarà per tutti un attimo, solo un istante,
nel fumo accecante di sigarette scadenti,
nel sapore acre di cibi di strada,
partiremo nel viaggio scopriremo
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