La rosa
che l'inverno dischiuse,
svolse, innervò, arricciò,
vetrificò
d'incarnatini zuccheri, venò
d'impercettibile sangue. Fissata
nel suo gelo oltrevita, la penso
perfetto emblema d'un giorno, a disfarsi
non destinata foglia
dopo foglia nel molle
sfacelo delle stagioni, ma come
aereo, spettrale cristallo, di colpo
a frangersi.
La rosa
che l'inverno dischiuse,
svolse, innervò, arricciò,
vetrificò
d'incarnatini zuccheri, venò
d'impercettibile sangue. Fissata
nel suo gelo oltrevita, la penso
perfetto emblema d'un giorno, a disfarsi
non destinata foglia
dopo foglia nel molle
sfacelo delle stagioni, ma come
aereo, spettrale cristallo, di colpo
a frangersi.
Sergio Solmi
Quando le rose tendono ad appassire è consigliabile praticare una potatura del ramo che le porta; se l'arbusto è di dimensioni contenute potiamo arrivando fino alla seconda foglia presente sul fusto al di sotto dei fiori; se invece l'arbusto è molto vigoroso e grande possiamo potare anche più drasticamente, accorciando anche di metà il fusto che porta i fiori. In questo modo favoriremo lo sviluppo di nuovi germogli.
Alcune varietà di rose tendono a produrre bacche decorative; all'appassire dei fiori quindi si cominciano a vedere frutti tondeggianti verdi, che diverranno dorati o rossi con il passare delle settimane; se desideriamo vedere le bacche solo in inverno e godere di più fiori durante la bella stagione, rimuoviamo i fiori appassiti anche di queste varietà di rose, lasciando le bacche sulla pianta solo verso la fine dell'autunno (dalla rete).
ormai le rose sfioriscono secche,
ormai il grano ridotto a palle di paglia,
l'oro giace a terra, confuso al marone;
cicale stridono ancora su alberi alti,
mi manca la voglia, il fiato...
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