Ci deve essere anche spazio per il lutto
in questa città scintillante
di arroganza cortese.
in questa città scintillante
di arroganza cortese.
Quelle torri splendenti che promettono
immortalità
– tenetele, tenete tutto –
non è che una valle tremula di portoni
sprangati.
immortalità
– tenetele, tenete tutto –
non è che una valle tremula di portoni
sprangati.
Vado verso le colline colori sfocati,
ambra, rossi, blue elettrici.
Da qui posso vedere chiaramente,
ambra, rossi, blue elettrici.
Da qui posso vedere chiaramente,
templi, teatri, luoghi di sapienza e bugie.
E sulla testa? Il silenzio insolente delle stelle.
Siamo meno che mendicanti. Alla fine
E sulla testa? Il silenzio insolente delle stelle.
Siamo meno che mendicanti. Alla fine
non potremo rubare per te o avere in prestito
un'ora in più,
pur coi nostri poteri, nemmeno un ultimo,
bellissimo, balenante secondo.
Pieter Bruegel "Gli storpi”, o “I mendicanti”, o “I lebbrosi” Louvre - Parigi |
un'ora in più,
pur coi nostri poteri, nemmeno un ultimo,
bellissimo, balenante secondo.
Gerard Hanberry
"Quello sguardo di sghembo"
Traduzione di Francesca Diano
Sull’opera: “Gli storpi”, o “I mendicanti”, o “I lebbrosi” è un dipinto autografo di Pieter Bruegel, realizzato con tecnica a olio su tavola nel 1568, misura 18 x 21 cm. ed è custodito nel Museo del Louvre a Parigi.
La tavoletta è firmata e datata, nella parte in basso, sulla sinistra, con la scritta “BRVEGEL M.D.LXVIN”. Anche sul retro appaiono due scritte, forse apocrife, ma all’apparenza, cinquecentesche. Una, scritta in lingua fiamminga ed incompleta, che esprime un augurio agli storpi:
“[k]ruepelen, hooch, dal u nering betern moeg”
(o storpi, che i vostri affari possano prosperare).
(o storpi, che i vostri affari possano prosperare).
L’altra, formata da due distici in lingua latina, che paragonano la potenza espressiva della pittura con quella della natura, che il Genaille legge e traduce:
“NATVRAE DEERAT N0STRAE QVOD DEFVIT ARTI / HAEC DATA PICTORI GRATIA TANTA [FUIT] / ALIVD / HIC NATVRA STVPET PICTIS EXPRESSA FIGVRIS / VISA SVIS CLAVDIS HVNC BRVEGEL ESSE PAREM”
(Nemmeno la natura possiede ciò che manca alla nostra arte, tanto grande è il privilegio concesso al pittore; qui la natura, tradotta in immagini dipinte e vista nei suoi storpi, stupisce rendendosi conto che il Bruegel le è pari).
La piccola-grande opera attualmente si trova in buono stato di conservazione (dalla rete).
poveri e poveracci,
eppure la convinzione passa,
si arresta tra le pieghe,
rimane un senso vago,
di inappropriatezza...
Nessun commento:
Posta un commento