Sinchè la fantasia tristi o giocondi
Mi darà spettri, come altrui non suole,
Sinchè la mente sui segreti mondi
Starà pensosa per condurli al sole;
Sinchè l’anima al fresco aere fecondi
Quant’è più degno in queste morte aiuole,
E nei recessi dello spirto abbondi
L’ambrosio lume alle nascenti fole;
Non il chiasso illeggiadro o il tempo vano
Mi darà cruccio. Pur che a me rimanga
Questo paese de la mente arcano
In ch’io sorrida co’ miei sogni o pianga,
D’un’alta securtà mi riconsolo,
Che a vivere e a morir basto a me solo.
Giovanni Prati
arcano
aggettivo e sostantivo maschile
[dal lat. arcanus «nascosto, che nasconde», der. di arca «arca, scrigno»].
- TRECCANI -
- 1. aggettivo. Che non si conosce e non è possibile conoscere, occulto, misterioso: gli a. disegni del destino; parole a., di senso a.; a. è tutto, Fuor che il nostro dolor (Leopardi). Poesia a., lo stesso, ma più raro, che poesia ermetica.
- 2. sostantivo maschile. Segreto, mistero: che cos’è quest’a.?; spiegare, svelare l’a., penetrare gli a. della natura.
- Avverbio. arcanaménte, in modo segreto, occulto; misteriosamente.
le infine storie dell'ego,
le cose arcane, nascoste,
i dubbi inespressi e le gioie;
poi la psiche, intorno difese,
attorno nemici ed amori...
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