Già la pioggia è con noi,
scuote l’aria silenziosa.
Le rondini sfiorano le acque spente
presso i laghetti lombardi,
volano come gabbiani sui piccoli pesci;
il fieno odora oltre i recinti degli orti.
Ancora un anno è bruciato,
senza un lamento, senza un grido
levato a vincere d’improvviso un giorno.
scuote l’aria silenziosa.
Le rondini sfiorano le acque spente
presso i laghetti lombardi,
volano come gabbiani sui piccoli pesci;
il fieno odora oltre i recinti degli orti.
Ancora un anno è bruciato,
senza un lamento, senza un grido
levato a vincere d’improvviso un giorno.
Salvatore Quasimodo
dove si dovrebbe stare,
come si dovrebbe essere,
quando si potrebbe vivere,
dove si potrebbe andare...
Analisi del testo (dalla rete):
la breve lirica è divisa in due parti:
La prima descrittiva, in cui dominano vivide e intense sensazioni: la pioggia che scuote l'immobilità silenziosa dell'aria, il volo basso delle rondini, i laghetti lombardi, l'odore di fieno all'intorno.
La seconda tutta interiore e riflessiva: vi dominano la malinconia e il rimpianto del poeta per il dissolversi del tempo inutile e monotono.
METRICA: libera alternanza di settenari, ottonari e endecasillabi.
SPENTE: grigie, per il cielo che incombe bigio, e immobili perchè non c'è alito di vento.
BRUCIATO: passato veloce come un lampo.
SENZA...UN GIORNO: senza che la sofferenza (lamento) o il dolore (grido) sia riuscito a distinguere (vincere) un giorno dagli altri.
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