giovedì 24 marzo 2016

Elegia

Elegia
 
 Non l’oblio eterno, e nemmeno il ricordo,
 la nebbia sui monti o il chiasso cittadino
 quietano il mondo. Dopo anni di guerre
 sulla croce o la pietra un uccello canta
 come già sopra le rovine di Troia.
 Compagno l’amore, compagni il cibo e il bere,
 ma l’occhio lungimirante non si volse.
 Un lume feroce brucia appesantite
 palpebre piene di sonno, e silenzioso

 ci ammonisce il tempo, prima di passare
 oltre la carne. Dolci animali fedeli,
 creature fuggevoli tormentano
 inutili mani nell’estasi rapprese.
 Ed una voce sorge dalla terra:
 nostra progenie, ombra! dunque passammo
 nell’invocarti tanto tempo invano?
Parigi 1935

Czeslaw Milosz
Traduzione di Valeria Rossella
  


 Bernhard Gillessen
Elegia pittorica sovra il Ponte d'Augusto a Narni
 
elegia
[e-le-gì-a]
sostantivo femminile
- Sabatini Coletti -
 
1.- Nella letteratura classica, componimento lirico in distici (detti elegiaci) esprimente pensieri e sentimenti personali di tono malinconico

2.- Componimento musicale di carattere sentimentale


bucoliche visioni sono rotte,
dai fatti di oggi, di ieri,
le mie elegie sfornano
solo tristi suoni di cetra...

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